Tubercolosi in Italia: il ministro italiano dà la colpa agli immigrati

Il vice primo ministro e ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini ha affermato che la tubercolosi (TBC) ha iniziato a diffondersi di nuovo in Italia e sta prendendo di mira gli immigrati nel paese. Le fonti però non hanno confermato le affermazioni del ministro italiano.

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Il vice primo ministro e ministro dell'Interno italiano Matteo Salvini ha affermato che la tubercolosi (TBC) ha iniziato a diffondersi di nuovo in Italia e sta prendendo di mira gli immigrati nel paese. Tuttavia, i dati condivisi dal ministro italiano non supportano l’affermazione che la malattia sia causata dagli immigrati.

Salvini, che è anche leader della Lega di estrema destra, uno dei partner del governo, ha dichiarato sul suo account sui social media: “La tubercolosi ha iniziato a diffondersi di nuovo in Italia. Gli italiani stanno pagando il prezzo di una tubercolosi incontrollata e illegale. professione.” Ha parlato della crisi dei rifugiati che affligge il Paese. Più di 20.000 persone hanno condiviso il messaggio di Salvini giovedì pomeriggio.

Condividendo la notizia della fuga di un immigrato affetto da tubercolosi dal centro di accoglienza dove si trovava, Salvini ha detto: “Un immigrato malato sta scappando, forse non è consapevole della gravità della sua situazione. Quanti altri casi ci sono così? “Purtroppo la tubercolosi ha ripreso a diffondersi. Italiani, non ci sono regole. “E stanno pagando i costi sociali e sanitari di anni di disastri e invasioni incontrollate”, ha detto.

Ricordando di essere stato accusato di essere “una persona cattiva, spaventosa e pericolosa”, Salvini ha detto: “Ho fatto del mio meglio per invertire questa tendenza e continuerò a farlo”. Ha aggiunto la sua dichiarazione.

I dati non confermano Salvini

Il ministro italiano ha aggiunto che quest'anno la tubercolosi è stata riscontrata in 40 persone nella città di Vicenza. Salvini però non ha specificato nel suo messaggio se questi casi siano stati causati dalla popolazione locale o dagli immigrati.

Il ministro inoltre non ha rivelato i dati che mostrano un aumento dei casi di tubercolosi in Italia. Salvini ha citato come fonte solo un articolo del presidente della giunta regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, su un quotidiano locale.

Si è scoperto che nessuno era infetto dalla malattia degli immigrati, citata come esempio dal Ministro Salvini nel suo messaggio.

Anche l'Associazione Medici Italiani Immigrati ha sottolineato che il numero dei casi di tubercolosi riscontrati tra gli stranieri nel Paese è diminuito. L’associazione ha affermato che il tasso di malattia, che era di 84,1 per mille persone nel 2006, è sceso a 44,5 nel 2016.

Il professor Maurizio Marceca, del Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive dell'Università La Sapienza di Roma, ha affermato che non vi è alcuna situazione allarmante nel Paese e ha sottolineato che il sistema sanitario nazionale è pronto e sufficiente per contrastare una simile malattia.

Secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, la tubercolosi è presente in Italia dagli anni '60. Si contano in media 6,6 casi ogni centomila persone. Il 66% dei pazienti è nato fuori dal paese. Il tasso di casi di tubercolosi in Europa è molto più alto che in Italia. Nel continente nero, in media, ogni anno viene diagnosticata la tubercolosi a 31 persone su 100.000.

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