Proseguono le operazioni contro la rete, che ha salvato il boss mafioso Matteo Messina Denaro, arrestato la scorsa settimana in Italia, da 30 anni di carcere.
Sono stati arrestati Andrea Bonafede, di cui Messina Denaro ha utilizzato l’identità, e 7 persone, un membro della mafia.
Durante l’operazione, è stato stabilito che la mafia siciliana Cosa Nostra aveva preparato una “costituzione” scritta.
Andrea Bonafede, titolare della carta d’identità presentata all’ospedale e proprietario della casa dove abitava da 6 mesi, Messina Denaro, che la scorsa settimana è stato portato nella clinica dove è stato curato per un tumore a Palermo, è stato detenuto ieri.
Nel corso dell’operazione compiuta questa mattina a Palermo sono state arrestate 7 persone sospettate di aver aiutato e favorito boss mafiosi, tra cui il messinese Denaro.
Questi 7 membri del clan del quartiere Pagliarelli di Cosa Nostra sono sospettati anche di aver avuto un ruolo nella fuga dell’ex boss mafioso Bernardo Provenzano, catturato nel 2006 dopo aver vissuto in fuga per 43 anni.
“Lo statuto redatto dai padri fondatori”
Durante l’operazione contro il clan Pagliarelli, è emerso che Cosa Nostra aveva preparato uno “statuto” scritto. Un capoclan in ascolto è stato sentito parlare di “una carta scritta redatta dai padri fondatori”.
Sfruttato un incontro del clan nelle campagne del Caltanisetta. Qui è stato lanciato un appello al rispetto delle regole e dei principi del documento, che funziona come una sorta di costituzione di Cosa Nostra.
Questo documento si caratterizza come una scoperta molto importante, contrariamente all’impressione che la mafia si basi principalmente sulla “tradizione orale”. Il procuratore capo di Palermo Maurizio De Lucia, che ha guidato l’operazione, ha affermato di aver avuto accesso a informazioni “estremamente rare” nelle conversazioni che sono state ascoltate.
Secondo la stampa italiana, la gerarchia, le regole ei ruoli di Cosa Nostra sono regolati nel testo scritto. Sulla stampa questo documento è stato chiamato “costituzione mafiosa” e “leggi mafiose scritte”. Le informazioni sui contenuti del documento non sono state condivise.
D’altra parte, è stato anche accertato che i membri della mafia hanno utilizzato una bambola con il guinzaglio sulla fronte per ricatto e corruzione.
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