La decisione di non includere gli atleti africani nella maratona italiana è stata revocata dopo la reazione negativa

La decisione di non accettare gli atleti africani alla mezza maratona che si terrà a Trieste, nel nord dell'Italia, ha scatenato accuse di razzismo. In seguito alle reazioni e all'ordine di aprire un'indagine, gli organizzatori hanno dovuto fare un passo indietro.

Gli organizzatori della mezza maratona di Trieste, in programma il 5 maggio, hanno annunciato che alla gara saranno ammessi solo atleti europei. Fabio Carini, presidente della società Apd Miramar responsabile dell'organizzazione, ha affermato che esiste un sistema che porta allo “sfruttamento” degli atleti africani e che è stata presa questa decisione per garantire che si intervenga contro questo problema.

Questa decisione suscitò reazioni in molti ambienti, soprattutto nel mondo politico e sportivo. Isabella De Monte, eurodeputata del Partito Democratico di centrosinistra, ha dichiarato: “Non dovrebbero usare lo sfruttamento degli atleti come scusa, ci sono autorità a cui rivolgersi per tali questioni”. De Monte ha dichiarato che si tratta di una liquidazione discriminatoria e ha reagito dicendo: “Qui ci troviamo di fronte ad una situazione assurda. Agli atleti professionisti viene impedito di partecipare ad una gara perché provengono dall'Africa. Lo diciamo da mesi: le cose stanno andando fuori controllo, stiamo tornando a tempi bui. »

Anche il leader del partito della Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha affermato che questa pratica è “contraria a tutte le regole, i valori e gli standard etici dello sport” e ha annunciato che porterà l'accaduto in Parlamento con un'interrogazione parlamentare.

Berengar Insigne

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