Matteo Salvini, uno dei partner della coalizione di destra e possibile candidato alla carica di Primo Ministro, che dovrebbe arrivare primo alle elezioni legislative che si terranno in Italia il 4 marzo, ha criticato la chiusura dell’energia elettrica italiana compagnia Eni da navi da guerra turche. con parole dure e ha detto: “Parlare dell’adesione della Turchia all’UE è una follia. »
Rispondendo alle domande dell’Associazione della Stampa Estera a Roma, il leader di estrema destra della Lega Nord Salvini ha detto quanto segue quando gli è stato chiesto cosa intende cambiare in politica estera una volta salito al potere:
“È ridicolo parlare di diritti umani da un lato e insistere nel mantenere l’idea di adesione all’Ue per un Paese che occupa militarmente un Paese membro dell’Ue. Sto parlando della Turchia. Inoltre, la Turchia blocca un’operazione petrolifera italiana progetto di piattaforma per settimane, la cosa più normale del mondo.” “Questa è la prova dell’ipocrisia della burocrazia europea”.
“Trovo incredibile che la Turchia stia ancora lavorando per il processo di adesione”, ha detto Salvini, aggiungendo: “Il partenariato privilegiato con la Turchia è vantaggioso e corretto avere buoni rapporti con la Turchia in termini politici, economici, sociali, però parlando dell’adesione della Turchia all’UE “Questa è un’altra questione, che considero pura follia”, ha detto.
Eni: Non ci ritireremo da Cipro
L’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi, ha dichiarato oggi nella sua dichiarazione che non si ritireranno da Cipro.
Alla domanda se si ritireranno da Cipro, Descalzi ha risposto: “No, no. Siamo abituati a situazioni che possono essere controverse. Dipende dalle decisioni che prenderanno Cipro Nord e Cipro Sud. Abbiamo permessi validi per molti anni Se ci sono pause, l’orologio si ferma. “Non ci siamo ritirati da paesi come la Libia, siamo molto calmi e a nostro agio”, ha detto.
D’altronde l’ad dell’Eni ha anche dichiarato che nei prossimi giorni potrebbe spostare la piattaforma in Marocco in attesa dei risultati degli studi diplomatici. Descalzi ha detto che dopo Cipro hanno intenzione di andare in Marocco e fare delle trivellazioni lì, e ha detto: “Pertanto, forse dovremo andare nel luogo dove questi altri lavori di trivellazione verranno effettuati in questi giorni. Le diplomazie europea, turca, greca e cipriota devono trovare una soluzione.”
La nave di perforazione Saipem 12000, di proprietà del colosso energetico italiano Eni, è stata arrestata dalla Turchia al largo delle coste di Cipro il 9 febbraio. La parte turca sostiene che le attività di esplorazione greco-cipriote violano i diritti dei turco-ciprioti e che i greco-ciprioti mettono in pericolo la sicurezza e la stabilità della regione.
Il governo italiano ha affermato che “si continua a lavorare per trovare una soluzione diplomatica” e che “occorre trovare una soluzione conforme al diritto internazionale”.
Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha dichiarato: “Chiedo alla Turchia di non intraprendere alcuna azione o minacciare alcun membro dell’UE, ma piuttosto di stabilire relazioni di buon vicinato, cercare una soluzione pacifica e rispettare la sua integrità territoriale. »
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