Il quotidiano La Stampa ha anche riportato in prima pagina che il primo ministro italiano Draghi aveva chiesto l’unità della NATO in Libia.

Secondo la stampa italiana, le differenze tra Italia e Turchia, emerse al vertice della NATO, derivavano sia dalle attività in Libia che dalle preoccupazioni sulla democrazia e sull’impegno per i valori comuni. È stato anche notato che le tensioni sono continuate dopo che Draghi ha definito Erdoğan un “dittatore” lo scorso aprile.

Il Corriere della Sera scrive a questo proposito:

“Il presidente del Consiglio italiano, insieme a Macron, ha chiesto agli alleati di concentrarsi sulle questioni che preoccupano l’Europa, in particolare la Libia e il dramma migratorio. Anche se il presidente del Consiglio non lo dice, il problema a questo riguardo ha un nome: Recep Tayyip Erdoğan.

“Oltre alla mancanza di accordo tra gli alleati sulla linea da seguire nei confronti della Turchia, continua il braccio di ferro con Draghi, che l’8 aprile definì Erdoğan un dittatore.

“L’incidente diplomatico creato da questa dichiarazione non è ancora risolto: Erdoğan, che ha avuto incontri bilaterali con Biden, Macron, Merkel, Sanchez, Johnson e Mitsotakis, ha incontrato Draghi solo in una foto di famiglia”.

La stampa italiana ha interpretato la mancata conferenza stampa di Draghi dopo il vertice Nato in termini di tensioni con la Turchia.

Scrive il quotidiano La Stampa: “La squadra del primo ministro ha detto che non c’è niente di nuovo da dire dopo il vertice del G7. Ma in effetti c’era qualcosa da commentare: il primo incontro di Draghi con Erdogan, che non ha esitato a chiamarlo un “dittatore” 3 mesi fa, alla NATO.”

La Stampa ha affermato che il ruolo critico della Turchia per la NATO rimane costante, e il numero di leader con cui Erdoğan ha avuto incontri bilaterali lo dimostra, e ha continuato:

“Quando il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è entrato nella Sala dell’Assemblea Generale, si è avvicinato a Erdogan con un grande sorriso e un pugno collaborativo. Ci sono stati solo sguardi inespressivi con Draghi.”

in Turchia ‘Pressione in Libia‘

D’altro canto, la stampa italiana ha anche sottolineato che Draghi ha ottenuto ciò che voleva dagli alleati della NATO riguardo alla Libia e che le dichiarazioni contenute nella dichiarazione finale del vertice “fanno guadagnare punti” all’Italia.

Il quotidiano La Repubblica ne ha parlato in prima pagina con il titolo “L’avvertimento libico di Biden a Erdogan”. Secondo il giornale, i membri della NATO hanno esercitato pressioni sulla Turchia affinché “si ritirasse in Libia”.

Durante il suo incontro con il primo ministro libico Abdulhamid Dibeybe a Roma il mese scorso, il primo ministro italiano Mario Draghi ha citato “la piena attuazione dell’accordo di cessate il fuoco e il ritiro di tutte le forze straniere e dei mercenari” tra gli obiettivi prioritari in Libia.

Durante la riunione del G7 a cui ha partecipato poco prima del vertice NATO di ieri, Draghi ha affermato che “il ruolo della Turchia nella NATO è molto importante”.

Draghi ha detto: “Ankara deve rimanere un partner affidabile della NATO e questo è ciò che vuole. La voce secondo cui alcuni vogliono che la Turchia sia fuori o lontana dalla NATO è infondata”.