Un insegnante di scuola superiore a Venezia, in Italia, ha vietato alle studentesse di frequentare le lezioni di ginnastica in reggiseni sportivi, sostenendo che “distraggono i ragazzi”. Gli studenti che hanno reagito all’insegnante sono andati a scuola in reggiseni sportivi per protestare ieri.
Un gruppo di studenti che frequentavano la lezione di educazione fisica della Marco Polo High School in reggiseni sportivi ha dovuto affrontare l’avvertimento di un insegnante sulla base del fatto che erano vestiti in modo “incoerente” e distraevano gli studenti di sesso maschile.
L’insegnante di educazione fisica Chiara Ponticelli ha chiesto agli studenti che hanno frequentato la lezione in questo modo di indossare una maglietta o un maglione.
Un gruppo di studenti delle scuole superiori che ha reagito a Ponticelli ha organizzato un’azione di protesta davanti alla scuola srotolando striscioni con su scritto “Cambia la mentalità, non i nostri vestiti” e “Il mio corpo, le mie preferenze”.
Il gruppo di studenti che ha organizzato la protesta ha affermato: “La scuola dovrebbe addestrare tutti a rispettare ogni individuo, indipendentemente da come si veste, invece di insegnarci a coprirci per non distrarre gli uomini”.
Gli studenti hanno anche sottolineato che anche solo interferire con gli abiti delle ragazze costituisce discriminazione.
L’HA DATO LA DIREZIONE DELLA SCUOLA, L’INSEGNANTE DI educazione fisica NON TORNAVA
Dopo la protesta, alla quale hanno partecipato circa 50 persone, la direzione della scuola ha rilasciato una dichiarazione in cui riconosceva agli studenti i loro diritti.
Maria Rosaria Cesari, direttrice del Liceo Marco Polo, ha dichiarato: “Le ragazze possono frequentare i corsi di educazione fisica senza maglietta, solo con il reggiseno. Il dovere degli insegnanti è quello di addestrare i bambini a comportarsi in modo responsabile. In questa scuola, nessuno può dire a uno studente di cambiarsi d’abito perché potrebbe distrarre i suoi amici. »
L’insegnante di educazione fisica Chiara Ponticelli ha insistito sul suo atteggiamento e ha sostenuto che dovrebbe vestirsi in un certo modo nell’ambiente scolastico.
“Il mio lavoro è educare i bambini e questo include insegnare loro che ogni luogo ha un certo codice di abbigliamento”, ha detto Ponticelli.
Gli studenti delle scuole pubbliche italiane vanno a scuola in abiti casual, non in uniforme.
CORRIERE DELLA SERA: NELLE SCUOLE DEVE RINFORZARE L’EDUCAZIONE SESSUALE
A Venezia il tentativo di intervento sartoriale contro gli studenti delle scuole superiori e la protesta studentesca hanno trovato ampia copertura sui giornali di oggi.
Il Corriere della Sera, uno dei maggiori quotidiani del Paese, ha dedicato un editoriale a questa notizia e ha affermato che occorre porre l’accento sull’educazione sessuale nelle scuole per risolvere fondamentalmente questi problemi.
Massimo Gramellini, autore principale del Corriere della Sera, ha scritto:
“Sarebbe un grande giorno in cui il professore veneziano dicesse agli uomini potenzialmente violenti invece di rivolgersi alle ragazze in reggiseno: cari ragazzi, che ne dite di evolvere in una forma di vita più complessa?”
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