Il tribunale italiano ha rinviato l’udienza al 3 gennaio, dove le autorità belghe hanno discusso la richiesta di estradizione di Silvia Panzeri, figlia dell’ex parlamentare europeo Pier Antonio Panzeri, citata nell’inchiesta sulla corruzione al Parlamento europeo (PE).
Foto: Depofoto
Continuano gli shock provocati dallo scandalo corruzione e concussione alla PA.
Silvia Panzeri, figlia dell’ex parlamentare italiano Pier Antonio Panzeri, al centro dell’inchiesta condotta dalla giustizia belga, è stata portata davanti al tribunale di Brescia a causa della richiesta di estradizione avanzata dal Belgio.
Secondo quanto riferito dai media italiani, il tribunale ha deciso di aggiornare il caso e continuare l’esame della richiesta di estradizione il 3 gennaio.
Si diceva che la decisione del tribunale fosse quella di accogliere la richiesta degli avvocati di Silvia Panzeri di determinare le condizioni di detenzione in Belgio.
Silvia Panzeri è agli arresti domiciliari con la madre, Maria Dolores Colleoni, da parte delle forze di sicurezza italiane dal 10 dicembre, secondo le informazioni fornite dalle autorità belghe.
Parimenti, il tribunale ha accolto questa richiesta della moglie di Pier Antonio Panzeri, Maria Dolores Colleoni, la cui estradizione è stata richiesta ieri dalle autorità belghe.
Si è invece dimesso prima di ricoprire questo incarico l’italiano Luca Visentini, eletto segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati (CIS), la cui sede è a Bruxelles, ma citato nell’inchiesta per corruzione.
AVRAMOPOULOS HA RESPINTO LE RECLAMI
Il greco Dimitris Avramopoulos, l’ex membro della Commissione europea responsabile per le politiche dell’immigrazione, gli affari interni e la cittadinanza, citato dal quotidiano italiano La Stampa, si è opposto alla notizia che Pier Antonio Panzeri avesse ricevuto un assegno di 60.000 euro per 1 anno dalla sua Ong .
Secondo i media italiani, Avramopoulos ha sostenuto che le accuse contro di lui erano una “cospirazione italiana”.
Avramopoulos ha affermato che queste accuse sono state fatte circolare da alcuni ambienti in Italia, con l’obiettivo di indebolire la candidatura dell’UE alla carica di rappresentante speciale del Golfo e di sostenere la candidatura dell’ex ministro degli Esteri italiano Luigi Di. Maio.
INCHIESTA IN BELGIO
Nell’ambito dell’indagine su corruzione, concussione e riciclaggio di denaro legata al PE condotta dalle autorità belghe, il 9 dicembre sono state effettuate perquisizioni in numerosi punti, sono stati sequestrati 1,5 milioni di euro in contanti e 4 persone sono state arrestate.
I detenuti sono l’eurodeputata greca Eva Kaili, la cui vicepresidenza del PE è stata revocata, l’ex eurodeputato italiano Pier Antonio Panzeri, il partner di Kaili e assistente del PE Francesco Giorgi, e Niccolò Figa, direttore di un’organizzazione non governativa che lavora sullo stato di diritto. è stato annunciato che era a Talaman.
È stato affermato che queste persone hanno ricevuto tangenti da un paese del Golfo per influenzare le decisioni economiche e politiche del PE. Il Qatar, che è stato citato nelle notizie in merito, ha negato le accuse.
(AA)
Al nostro canale YouTube per notizie video sottoscrivi
“Specialista di Twitter. Tipico imprenditore. Introverso malvagio. Secchione impenitente della birra.”