- Scritto da, Övgü Pinar
- Titolo, Roma
Il tribunale italiano che ha esaminato un caso di molestie sessuali ha stabilito che palpeggiamento per meno di 10 secondi non costituisce un reato. L’assoluzione del bidello della scuola, 66 anni, accusato di molestie da parte di uno studente di 17 anni, e il motivo addotto dal tribunale per un “breve ritardo” hanno scatenato reazioni nel Paese e sui social network.
Una studentessa di nome Laura, che ora ha 18 anni, ha affermato che durante l’incidente dell’aprile 2022 in un liceo di Roma, il bidello Antonio Avola l’ha molestata mettendole la mano nei pantaloni e nella biancheria intima. Laura ha detto che mentre si toglieva i pantaloni dalla vita mentre saliva le scale per andare a scuola, ha sentito una mano dentro i pantaloni e la biancheria intima.
Dopo le molestie, durate dai 5 ai 10 secondi, Avola ha detto allo studente: “Tesoro, stavo solo scherzando, sai.
Avola, che ha testimoniato al processo, ha ammesso di aver toccato la studentessa senza il suo consenso, ma ha sostenuto di non averle messo la mano nelle mutandine.
Anche se l’accusa ha chiesto 3,5 anni di reclusione contro Avola, il tribunale non ha considerato questo atto come violenza sessuale sulla base del fatto che non poteva essere rilevata una “intenzione lasciva”.
La corte ha anche citato la durata e la mancanza di insistenza dell’azione per giustificare questa decisione. La corte ha stabilito che questa azione poteva essere considerata solo un “tocco leggero” e che l’affermazione che era stata fatta “allo scopo di uno scherzo” era credibile.
Questa decisione è stata oggetto di notizie con titoli del tipo “Se dura meno di 10 secondi, non è molestia”; Ciò ha scatenato reazioni da una vasta gamma di persone, inclusi politici e artisti.
Brando Benifei, eurodeputato del Partito Democratico di centrosinistra, ha risposto dicendo: “Se 10 secondi non vi sembrano tanti, mettete la mano sul fuoco per quel tempo”.
Anche l’organizzazione studentesca Secondary Student Network ha affermato: “Ancora una volta, per qualche motivo assurdo, un caso di molestie non è considerato molestia, questa volta a causa della sua durata. Vogliamo sentirci al sicuro ovunque, soprattutto nelle scuole, che dovrebbero insegnarci a riconoscere e distruggere la violenza e la discriminazione di genere. Ma non accadrà più. » «Anche gli edifici scolastici diventano luoghi di abusi che restano non riconosciuti e impuniti. »
Gli utenti dei social media hanno reagito con i video
Le reazioni e il termine “palpeggiamento a breve termine” si sono diffusi rapidamente sui social media e su Internet è iniziata un’ondata di ribellione.
Gli utenti, tra cui alcuni nomi famosi, hanno reagito alla decisione con video intitolati “10 secondi”.
In questi video, diventati trend sui social network, gli utenti si toccano le loro parti intime per 10 secondi, suggerendo che questo tempo non è troppo breve.
Laura, la studentessa che ha presentato la denuncia per molestie, ha detto nella sua intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera di aver ricevuto tanti messaggi di solidarietà e sostegno.
D’altra parte, Laura ha detto che la decisione del tribunale l’ha fatta arrabbiare molto, che anche altri molestati da tali decisioni potrebbero essere riluttanti a sporgere denuncia e che spera che l’ufficio del pubblico ministero faccia appello contro la decisione.
“Secondo i giudici era uno scherzo? Per me non è uno scherzo”, ha detto Laura e ha continuato:
“Non è giusto. Comincio a pensare di aver sbagliato a fidarmi delle istituzioni, perché mi hanno tradito due volte: prima a scuola dove è successo questo, poi in tribunale”.
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