Le indagini sull’elicottero precipitato in Italia mentre trasportava 7 persone, di cui 4 turchi, procedono a fatica per motivi quali l’assenza di una scatola nera e di testimoni oculari.
L’elicottero, scomparso poco dopo il decollo giovedì scorso, è stato ritrovato due giorni dopo, precipitando in una zona montuosa del reggiano.
Il relitto dell’elicottero ei corpi senza vita di 7 persone sono stati ritrovati attorno al letto di un torrente a 1900 metri di quota.
Le salme del pilota italiano e di 6 passeggeri, 4 turchi e 2 libanesi, sono state trasportate all’obitorio di Modena per l’autopsia.
Sull’accaduto la Procura della Repubblica di Reggio Emilia ha aperto un’inchiesta con l’accusa di omicidio colposo e catastrofe. In questa fase, è stato chiarito che nessun sospetto è l’obiettivo delle indagini.
Una revisione della sicurezza è stata avviata anche dalla National Flight Safety Agency.
Possibilità di maltempo
Secondo notizie di stampa italiane, l’assenza di una scatola nera nell’elicottero, il fatto che il pilota non abbia dato l’allarme prima dello schianto e l’assenza di testimoni oculari rendono difficile ottenere risposte certe nelle indagini.
Luca Pezzi, direttore regionale del Soccorso Alpino, una delle unità che hanno preso parte alle ricerche, ha dichiarato in un comunicato alla stampa italiana: “Non sarà facile stabilire le cause dell’incidente, saranno informazioni lunghe e dettagliate necessario. Perché non ci sono testimoni e non ci sono scatole nere. Non è necessario avere una scatola nera in questo tipo di elicottero, è normale che non ce l’abbia.”
“Una possibilità è che l’elicottero abbia tentato di allontanarsi dalle condizioni meteorologiche avverse, ma si è rivelato fatale”, ha aggiunto Pezzi, dopo aver detto di non sapere abbastanza sulla causa dell’incidente in elicottero. andare oltre le supposizioni.
La tempesta è visibile anche nel video che uno dei passeggeri libanesi dell’elicottero ha inviato alla sua famiglia durante il volo.
Pretesa amore a prima vista
Igor Caboni, un amico del pilota Corrado Levorin, che ha perso la vita nell’incidente, e un tecnico della società Avio che gestisce l’elicottero, hanno detto che un fulmine potrebbe aver colpito l’elicottero. “Questa potrebbe essere l’unica spiegazione per l’improvvisa interruzione delle comunicazioni e l’incapacità di Corrado di chiedere aiuto”, ha detto Caboni.
Caboni ha anche affermato che l’elicottero tipo AgustaWestland AW119 Koala è stato esaminato l’ultima volta una settimana fa e non ha considerato la possibilità di un malfunzionamento.
Luca Pezzi del Soccorso Alpino ha dichiarato di non ritenere improbabile la possibilità di un fulmine.
È stato reso noto che i 4 cittadini turchi a bordo dell’elicottero erano dipendenti della Eczacıbaşı Holding che si trovavano in Italia per una fiera.
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Le identità dei cittadini libanesi sono state annunciate come Chadi Kreidy e Tarek El Tayak.
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