Le critiche del premier italiano Meloni alla Banca centrale europea

Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha rilasciato dure dichiarazioni alla Banca centrale europea in merito all’aumento dei tassi di interesse, affermando che l’approccio della Banca centrale europea (BCE) alla lotta all’inflazione farà più male e bene alle economie europee.

Nel suo discorso di oggi al Parlamento, Meloni ha affermato che l’inflazione dell’eurozona, che a maggio era del 6,1%, non è stata il risultato di un surriscaldamento economico, ma il risultato dello shock dei prezzi dell’energia causato dalla guerra in Ucraina.

INVECE DI AUMENTARE ULTERIORMENTE GLI INTERESSI…

Meloni ha affermato che l’Europa dovrebbe combattere l’inflazione concentrandosi su misure per controllare i prezzi dell’energia e delle materie prime piuttosto che aumentare ulteriormente i tassi di interesse.

Descrivendo l’inflazione come “un’odiosa tassa nascosta che colpisce i poveri ei redditi fissi”, Meloni ha avvertito che la strategia di agghiacciamento dell’inflazione della BCE è sbagliata.

Sebbene l’inflazione in Italia sia scesa al livello più basso in 14 mesi a giugno, si aggira ancora intorno a 6,7.

Gli alti tassi di interesse sono diventati una preoccupazione particolare per l’Italia, che ha un debito pubblico paralizzante.

Nonostante ciò, il presidente della BCE Cristine Lagarde ha affermato che “a meno che le prospettive non cambino in modo significativo, la BCE alzerà nuovamente i tassi il mese prossimo”.

Noemi Bonucci

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