In Italia è stata lanciata una campagna con la partecipazione di personalità di alto livello contro la produzione di “fake news”, che è stato uno dei temi di discussione più accesi in molti Paesi, soprattutto negli Stati Uniti, dopo l’elezione del Presidente Donald Trump alla presidenza. .
Migliaia di persone hanno firmato la campagna lanciata dal Presidente della Camera dei Rappresentanti italiana, Laura Boldrini, tra cui molti nomi noti, dal leggendario capitano della Roma Francesco Totti all’allenatore Ferzan Özpetek e giornalisti.
Nel testo della petizione intitolata “Basta bufale” (fine delle fake news) si legge: “Essere correttamente informati è un diritto. Essere male informati è un pericolo. Le fake news seminano confusione, seminano paura e odio e inquinano irrimediabilmente il terreno del dibattito. Fake Le novità non sono scherzi scolastici innocui.” “Possono causare danni reali alle persone”.
Boldrini, che ha lanciato la campagna di firme, ha affermato che Internet è uno strumento importante per l’informazione e la democrazia e ha aggiunto: “Tuttavia, Internet viene spesso utilizzato come uno spazio in cui vengono effettuate operazioni senza scrupoli”.
Boldrini ha inoltre sottolineato che alcuni dei siti che producono e diffondono notizie false sono destinati alla propaganda politica, mentre altri cercano di ottenere vantaggi commerciali impegnandosi nella “caccia ai clic”.
Esistono anche misure concrete contro la disinformazione
Lo scopo della campagna non si limita a richiamare l’attenzione sui rischi posti dalle fake news.
Allo stesso tempo, vengono proposte una serie di misure concrete per combattere i canali di disinformazione in diversi ambiti della vita sociale.
Si raccomanda, ad esempio, di garantire una formazione nelle scuole per garantire un “uso consapevole di Internet” e incoraggiare una cultura della prospettiva critica e della verifica.
Si chiede ai giornalisti di prestare maggiore attenzione alle attività di verifica dei fatti e delle fonti.
Si chiede alle agenzie pubblicitarie di non fare pubblicità su siti noti per produrre notizie false.
Anche le personalità del mondo della cultura, delle arti e dello sport, che hanno la possibilità di raggiungere un vasto pubblico, sono chiamate a opporsi alle fake news e al dilagare dell’odio.
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