Il Giorno dell’Indipendenza, celebrato oggi in Italia, si svolge all’ombra delle polemiche sul partito di estrema destra al governo, Fratellanza d’Italia, che evita di prendere le distanze dal fascismo.
Il 25 aprile, Giorno dell’Indipendenza, si celebra la liberazione del Paese da nazisti e fascisti avvenuta nel 1945. Ciò che rende straordinarie le celebrazioni di quest’anno è che per la prima volta dalla caduta del regime fascista si svolgono sotto un governo di estrema destra con radici neofasciste.
In particolare, il partito di Fratelli d’Italia (FdI), uno dei principali partner del governo di destra, è accusato di non prendere le distanze dal fascismo e di evitare l’uso della parola “antifascista”.
Con l’avvicinarsi della data del 25 aprile, le discussioni su questo tema si sono intensificate negli ultimi giorni e le azioni e le dichiarazioni del governo in merito a questa festività sono state seguite con particolare interesse.
Ignazio La Russa, che è uno dei fondatori di Fratelli d’Italia e attualmente ricopre una delle più alte cariche dello Stato come Presidente del Senato, ha scelto la data del 25 aprile per un viaggio allo straniero, aumentando ulteriormente le critiche.
L’Associazione Nazionale Partigiani Italiani (Anpi), fondata dai partigiani che resistevano al fascismo, si è domandata perché il Presidente del Senato La Russa non si recasse a Praga in nessuno degli altri 364 giorni dell’anno.
Ignazio La Russa, ricordato anche per aver esposto con orgoglio le statuette del dittatore fascista Benito Mussolini nella sua abitazione, viene criticato per non aver effettuato altre visite durante la giornata, pur partecipando alle cerimonie mattutine ufficiali del 25 aprile.
Alla cerimonia svoltasi in Piazza Venezia a Roma hanno partecipato il Presidente Sergio Mattarella, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ei capi di entrambe le camere del Parlamento. Dopo questa cerimonia, Mattarella si è recato al Parco della Resistenza nel nord della città di Cuneo, uno dei luoghi emblematici del movimento di resistenza al fascismo.
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni non dovrebbe partecipare ad eventi commemorativi o pronunciare un discorso diverso dalla cerimonia ufficiale a Roma.
Melony: Che sia il giorno della libertà
Meloni ha risposto oggi alle critiche del suo partito e del suo governo con una lettera del 25 aprile.
Nella sua lettera pubblicata sul Corriere della Sera, il Presidente del Consiglio ha affermato: “I partiti che rappresentano la destra in Parlamento dicono da anni di non essere compatibili con alcuna nostalgia del fascismo”.
Tuttavia, il suggerimento di Meloni nella sua lettera di celebrare il 25 aprile come “giorno della libertà” ha suscitato ulteriori reazioni. La lettera è stata pubblicata in prima pagina sul Corriere della Sera con il titolo “Che questo giorno sia il giorno della libertà”.
Questa proposta della Meloni ha provocato reazioni sotto forma di “Oggi non è il giorno della libertà, è il giorno dell’indipendenza”.
Il senatore Filippo Sensi del Pd di centrosinistra, che si è unito alle critiche, ha detto: “No, oggi non è la giornata della libertà. Lo è tutti i giorni. Grazie a oggi, 25 aprile. Lettere maiuscole Festa della Liberazione, (liberazione) dal fascismo. Grazie ai sostenitori che hanno reso questa giornata di libertà una giornata di liberazione”, ha detto.
Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’Associazione dei tifosi dell’Anpi, ha anche chiesto al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al suo partito di “prendere una distanza netta e irrevocabile dalla storia e dalla cultura politica del ventennio (fascista) che ha causato gravi danni all’Italia “. .
Celebrato con polemiche sotto l’amministrazione di Giorgia Meloni, la prima leader italiana di estrema destra dopo il governo di Mussolini, anche il Giorno dell’Indipendenza ha fatto notizia.
La Repubblica esce oggi con il titolo ‘L’Italia divisa’ sotto il titolo ‘La Liberazione 78 anni fa’.
Anche La Stampa si è schierata nei dibattiti dal titolo “La resistenza ora e sempre”.
Al contrario, il quotidiano di destra Il Giornale ha titolato sulla polemica del 25 aprile che “la sinistra e l’Associazione dei partigiani” erano quelle che dividevano il Paese.
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