Al via il Simposio di Archeologia 2022 del Centro Italiano di Cultura. Nei discorsi di apertura del simposio, l’attenzione è stata richiamata sull’importanza e le difficoltà di conservazione dei reperti archeologici e del patrimonio culturale, gli archeologi italiani hanno fornito esempi di come hanno superato queste difficoltà e hanno sottolineato l’importanza di portare l’archeologia al pubblico.
Al via il “13° Simposio Archeologico del Centro Culturale Italiano”, dove 14 archeologi italiani, che da più di 60 anni conducono scavi e ricerche archeologiche in Turchia, illustreranno le loro recenti scoperte.
L’evento al Centro Italiano di Cultura è iniziato con la proiezione di un cortometraggio composto dalle immagini della mostra “Medea” tenutasi a Göreme lo scorso anno.
Ambasciatore Giorgio Marrapodi: Il Simposio Archeologico del Centro Italiano di Cultura è un importante evento culturale
Giorgio Marrapodi, Ambasciatore d’Italia in Turchia, intervenendo in apertura, ha affermato che la Turchia ha grandi ricchezze nel campo dell’archeologia.
Ricordando che il Simposio di Archeologia del Centro Italiano di Cultura è un importante appuntamento culturale che si ripete da 13 anni, Marrapodi ha affermato: “È molto importante condividere ogni anno i risultati di queste attività. Ci riuniamo con entusiasmo e l’argomento per il prossimo anno è determinato. Il nostro obiettivo è fornire i risultati qui a un pubblico più ampio. disse.
Sottolineando che gli studi sono di grande importanza non solo in termini scientifici ma anche in termini di cooperazione tra Turchia e Italia, Marrapodi ha affermato: “Le attività culturali e archeologiche fungono sempre da ponte culturale tra i paesi. Tale cooperazione tra due grandi civiltà è molto importante. È stato un anno molto fruttuoso in termini di cooperazione del Paese. utilizzato le sue dichiarazioni.
Direttore del Centro Culturale Salvatore Schirmo: Contribuiamo agli scavi archeologici in Turchia
Salvatore Schirmo, direttore del Centro Culturale Italiano di Istanbul, ha affermato che da più di dieci anni organizzano un simposio per presentare al pubblico i risultati degli studi archeologici.
Sottolineando che gli studi effettuati contribuiscono agli scavi archeologici in Turchia, Schirmo ha affermato:
“Le missioni archeologiche italiane hanno avuto la possibilità di studiare i periodi più fondamentali della storia umana, dalla preistoria all’epoca classica greco-romana e bizantina. Abbiamo dato uno dei maggiori contributi agli scavi archeologici in Turchia”.
Rahmi Asal ha invitato i partecipanti al simposio ai musei archeologici di Istanbul
Anche Rahmi Asal, direttore dei musei archeologici di Istanbul, ha menzionato l’importanza delle attività culturali che uniscono i paesi e ha invitato gli archeologi e gli studiosi presenti al simposio a visitare i musei archeologici di Istanbul.
Asal ha anche letto il messaggio di Gökhan Yazgı, Direttore Generale dei Beni Culturali e dei Musei, durante l’incontro.
Isabella Caneva: L’archeologia è inevitabilmente distruzione, e la conservazione è molto importante.
Capo della squadra italiana di scavi archeologici in Turchia, l’archeologo duauen Prof. La dott.ssa Isabella Caneva ha riscosso intensi applausi con il suo intervento dal titolo “lectio magistralis” sul passato e il presente dell’archeologia nella società anatolica.
Attirando l’attenzione sull’importanza e la necessità dell’archeologia nel far luce sui secoli bui della storia e sulle informazioni perdute, il prof. Il Dott. Caneva ha dichiarato: “Gli scavi sono di fatto una demolizione. Vorrei che fosse possibile vedere tutti i reperti senza scavare ed estrarli senza danneggiarli con mezzi tecnologici. “Ogni reperto è un manufatto che va tutelato in quanto quanto più possibile. i metodi per proteggerli, per quanto difficili, è uno dei principali doveri degli archeologi.”
Gli archeologi sono anche responsabili del caricamento delle informazioni in formati comprensibili al pubblico.
I metodi di valutazione e comunicazione sono cambiati nel nostro tempo. Questo sviluppo ha creato opportunità significative in termini di download di informazioni archeologiche dal livello accademico al pubblico. Gli archeologi ora hanno la responsabilità di trovare e preservare le informazioni sul passato, nonché di scaricarle in formati comprensibili al pubblico. La chiamiamo responsabilità sociale e, come team di archeologi italiani, cerchiamo di trasmettere il più possibile informazioni archeologiche al pubblico. A questo punto, il mito della scoperta è un punto importante.
Tra le missioni archeologiche italiane in Anatolia, finanziate dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ci sono anche Malatya-Arslantepe, Gaziantep-Karkamış, Yozgat-Uşaklı Höyük, Niğde-Kınık Höyük, Mersin-Yumuktepe, Kayseri-Kültepe e Mersin -Elaiussa.
Durante i due giorni del simposio verranno presentate informazioni e reperti ottenuti dagli scavi effettuati durante tutto l’anno.
Yasar Iliksiz – Arkeolojihaber.com
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