Questa proposta controversa ha confuso i proprietari di bambini piccoli così come altre parti.
Enrico Letta ha richiamato l’attenzione sul fatto che l’inizio della scuola all’età di 6 anni allunga gli anni scolastici e ha difeso il fatto che “rappresenta infatti un onere finanziario per le famiglie”. Sottolineando che non si tratta di materiale elettorale, i partiti di centrodestra, contando i lati negativi dell’idea di Enrico Letta che i bambini inizino la scuola elementare a 36 mesi, hanno fatto riferimento all’inutilità di rilanciare il sistema educativo sovietico in passato e hanno valutato che l’Italia non ha bisogno finanziariamente un tale cambiamento educativo.
Il leader del Pd ha ricordato che l’età di inizio della scuola primaria in Francia e Ungheria è di 3 anni, aggiungendo che il problema dell’invio obbligatorio all’asilo nido o all’asilo per le famiglie lavoratrici può essere eliminato.
Mentre alcuni politici hanno sottolineato che l’idea di mandare i bambini a scuola all’età di 3 anni potrebbe essere vista come una soluzione alla crisi energetica che ha scosso l’Europa, le parlamentari in particolare hanno sostenuto che i bambini di questa età potrebbero aver ancora bisogno l’odore di una madre ed essere in procinto di allattare.
Il Ministero dell’Educazione Nazionale, intanto, ha calcolato che se un tale sistema fosse adottato, sarebbero necessarie 4.600 scuole in più, 8.700 nuovi insegnanti e 279 milioni di euro, e ha annunciato che ciò comporterebbe un pesante onere finanziario.
All’interno dell’UE, la scuola primaria inizia all’età di 4 anni in Irlanda del Nord, Grecia e Lussemburgo, all’età di 5 anni nei Paesi Bassi, Austria, Bulgaria e Repubblica Ceca e all’età di 6 anni negli altri paesi. Solo in Estonia e Finlandia suona la prima campanella all’età di 7 anni per i bambini. L’età di ingresso nella scuola nel Regno Unito è di 5 anni.
Questa proposta di Enrico Letta prima delle elezioni non ebbe successo.
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