In Italia sono state imposte restrizioni sull’acqua potabile in 170 comuni a causa della siccità

A causa della siccità in Italia, il livello dell’acqua del fiume più grande del Paese, il Po, è sceso al livello più basso degli ultimi 70 anni. Decine di comuni della regione hanno imposto restrizioni all’uso dell’acqua potabile.

Dopo uno degli inverni più piovosi, il livello dell’acqua del fiume Po è sceso del 72% a causa delle temperature sopra la media delle ultime settimane.

L’Osservatorio del fiume Po indica che le temperature nella regione sono fino a 4 gradi superiori alla media del periodo; Ha spiegato che anche le riserve di neve nelle regioni montuose sono a un livello molto basso.

Disteso per circa 650 km dalle Alpi al Mare Adriatico, il fiume Po è fondamentale per la produzione agricola del Paese.

Il livello dell’acqua del fiume Po è sceso di circa 3 metri al di sotto della media. L’Osservatorio del Po ha avvertito che il massiccio calo dei livelli idrici avrà ripercussioni sull’acqua potabile, sull’agricoltura e sul settore idroelettrico.

Secondo i dispacci dell’Agenzia Ansa, si calcola che i danni nel settore agricolo possano raggiungere il miliardo di euro.

“Disastro agricolo”

La regione Piemonte, dove si trova la sorgente del fiume, ha limitato l’uso dell’acqua potabile in 170 comuni. Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha annunciato che in questi comuni sono state prese decisioni di “utilizzare l’acqua potabile solo a scopo nutrizionale e di limitarne l’uso improprio”.

In 10 comuni ci saranno tagli idrici notturni.

Cirio ha affermato che il maggio più caldo della regione dal 2009 è stato quest’anno e che stanno affrontando una “emergenza molto grave”, soprattutto in termini di irrigazione dei terreni agricoli.

“Non trovare acqua per l’agricoltura in un anno in cui i prezzi dei fertilizzanti sono triplicati e quelli della benzina sono aumentati è un disastro”, ha affermato il presidente della Regione Piemonte.

direttamente legato al cambiamento climatico

Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana, ha affermato che la siccità, causata da bassi tassi di precipitazioni e alte temperature, è direttamente collegata ai cambiamenti climatici.

Nelle sue dichiarazioni alla stampa italiana, Mercalli ha affermato che i dati sul fiume Po e dintorni non hanno sorpreso gli esperti e che i rapporti erano stati pubblicati per anni; Si è lamentato del fatto che i politici non abbiano inserito la questione ambientale tra i punti urgenti all’ordine del giorno.

“Siamo in un’emergenza climatica”, ha avvertito Mercalli.

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