In Italia, il governo imporrà un’imposta una tantum del 40% sugli utili delle banche che realizzano enormi profitti grazie agli alti tassi di interesse.
A seguito di questa decisione, le azioni delle principali banche del Paese che concedono mutui ipotecari sono diminuite.
Le azioni delle due maggiori banche del Paese, Intesa Sanpaolo, sono scese dell’8% e quelle di UniCredit del 6,5%.
Il governo ha annunciato che il gettito di questa imposta unica sarà destinato alle famiglie che soffrono di tassi di interesse elevati.
È stato riferito che quasi un milione di famiglie italiane non sono riuscite a ripagare i mutui immobiliari a marzo.
Secondo l’associazione nazionale dei banchieri FABI, il rimborso di chi ha sottoscritto un prestito trentennale nel 2021 è ormai raddoppiato.
In Italia, il governo di estrema destra di Giorgia Meloni ha criticato le banche per aver trasferito alti tassi di interesse ai piccoli risparmiatori.
La Banca Centrale Europea ha aumentato i tassi di interesse di 4,25 punti dalla scorsa estate.
Questa misura, considerata una tantum, verrà attuata se il margine di interesse netto di una banca è aumentato lo scorso anno rispetto all’anno precedente.
Le cinque maggiori banche italiane hanno annunciato un utile di 10,5 miliardi di euro nella prima metà del 2023. Ciò corrisponde a un aumento del 64% rispetto allo scorso anno.
Un fattore importante in questo enorme aumento dei profitti risulta essere gli alti tassi di interesse.
Secondo gli esperti, le banche si batteranno contro questa tassa retroattiva sugli utili.
Il disegno di legge dovrà ricevere l’approvazione parlamentare entro 60 giorni.
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani si è rivolto alla Banca Centrale Europea chiedendole di smettere di aumentare i tassi di interesse.
Anche la Spagna ha implementato una tassa simile lo scorso anno.
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