Gli eredi dell’ultimo re d’Italia sono venuti a recuperare i gioielli reali, che sono stati custoditi nel caveau della banca centrale del paese (la Banca d’Italia) per 76 anni.
La monarchia del paese fu abolita da un referendum tenutosi il 2 giugno 1946 e il popolo votò per dichiarare una repubblica.
Più di 6mila diamanti, 2mila perle
Il 5 giugno 1946 corone, collane, spille, anelli e orecchini con più di 6.000 diamanti e 2.000 perle, indossati da molte regine e principesse fino a quella data, furono depositati nel caveau della banca. Il 14 giugno l’ultimo re, Umberto II, lasciò il paese con i suoi eredi maschi. Nove giorni prima di partire aveva incaricato una delle sue figure più fidate di consegnare i gioielli a Luigi Einaudi, allora presidente della Banca d’Italia, poi presidente.
Umberto II, partito per il Portogallo, vi trascorse gran parte del suo esilio e non mise più piede in Italia. Morì nel 1983 in Svizzera, dove era in cura per un cancro.
Nota per comodità…
Anche se i gioielli sono nelle mani dello Stato ‘non sequestrato ufficialmente’ descritto come l’unica proprietà reale. E, anni dopo, Vittorio Emanuele di Savoia, figlio di Umberto 2°, e le sue tre figlie, Maria Gabriella, Maria Pia e Maria Beatrice, le rivogliono.
La famiglia, attaccata al momento del parto, ‘affidato al cassiere della banca centrale’cosa e ‘assicurato per conto dei suoi proprietari’la tua nota sui tuoi gioielli “non allo stato ma a se stessi” Pensa che sarà più facile per loro dimostrare di appartenere.
Il valore dei gioielli non può essere espresso con una cifra esatta in questo momento. Le stime passate lo valutavano tra i 18 ei 300 milioni di euro.
Se non ci sono risultati alla riunione, intraprenderanno un’azione legale.
Sergio Orlando, l’avvocato degli ultimi eredi del re, ha parlato al quotidiano italiano Corriere della Sera. “I Savoia si riprenderanno i gioielli” Orlando ha detto che martedì si terrà un incontro con funzionari della banca e del governo e, se non ci saranno risultati, inizieranno una battaglia legale.
Gli eredi maschi della famiglia residente in Svizzera sono stati autorizzati ad entrare in Italia nel 2002. Tra questi nomi c’è Vittorio Emanuele, “I gioielli non ci appartengono più” Ha detto che non aveva fatto una richiesta per acquistarlo, dicendo che voleva che un giorno fossero in mostra. Tuttavia, i gioielli non sono mai stati esposti fino ad ora.
Secondo quanto affermato dall’avvocato Orlando, altri membri della famiglia non la pensano come Emanuele e stanno valutando la possibilità di citare in giudizio lo Stato se non riescono a raggiungere un accordo.
La banca aveva rifiutato un tentativo di riprendersi i gioielli realizzati lo scorso novembre.
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