La giustizia francese rifiuta l’estradizione di ex membri dell’organizzazione terroristica delle Brigate Rosse

La Corte d’Appello di Parigi ha emesso parere negativo sull’estradizione di 10 ex membri delle Brigate Rosse, condannati al carcere in contumacia perché presumibilmente coinvolti in attività terroristiche in Italia negli anni ’70 e ’80.

Secondo quanto riportato dalla stampa del Paese, il tribunale ha citato come ragioni l’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che prevede la protezione della vita privata e familiare, e l’articolo 6, che include il diritto a un equo processo.

In Francia, nell’aprile 2021, su richiesta dell’Italia, sono stati arrestati 7 ex membri dell’organizzazione terroristica Brigate Rosse, ed è stato annunciato che altre 3 persone erano ricercate.


Le Brigate Rosse sono state coinvolte in numerosi atti terroristici in Italia negli anni ’70 e ’80.

L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy aveva rifiutato di estradare Marina Petrella, una delle Brigate Rosse catturate, in Italia nel 2008 a causa del suo stato di salute.

Le Brigate Rosse, l’organizzazione terroristica di estrema sinistra nata per diffondere il comunismo in Italia e per esso impegnarsi nella lotta armata, sono state coinvolte in numerosi atti di violenza e terrorismo nel Paese, soprattutto negli anni ’70 e ’80.

L’azione più rumorosa delle Brigate Rosse nel Paese avviene nel 1978. Le Brigate Rosse rapiscono l’ex Presidente del Consiglio Aldo Moro, che cercava di unire al governo il Partito Comunista Italiano (PCI) e la Democrazia Cristiana (DC), che erano due forze opposte della politica italiana dell’epoca, a Roma il 16 marzo 1978, lo uccisero 55 giorni dopo.

Berengar Insigne

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