Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha chiesto l’istituzione di un meccanismo tripartito tra Turchia, Russia e il suo Paese per la Libia. Secondo la stampa italiana, anche il ministro degli Esteri Mevlüt Çavuşoğlu, con cui Di Maio ha parlato al telefono, ha affermato che anche la Turchia sostiene questa idea.
Secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa italiane su fonti della Farnesina, Di Maio e Çavuşoğlu “hanno confermato l’intenzione di istituire un meccanismo tripartito tra Italia, Russia e Turchia” durante il loro colloquio telefonico sulla crisi libica.
I due ministri hanno inoltre concordato di proseguire gli sforzi per garantire un cessate il fuoco permanente e il successo della Conferenza di Berlino.
Anche il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, ha espresso questa proposta di un meccanismo tripartito nella sua intervista al quotidiano La Stampa. Di Maio ha sottolineato che l’importanza della Libia per l’Italia è legata alla sicurezza nazionale nonché alle attività e alle imprese italiane in quel Paese. “Le cellule terroristiche incontrollate sono solo a poche centinaia di chilometri da noi”, ha detto Di Maio.
Di Maio ha affermato di sostenere con forza la conferenza prevista a Berlino e ha continuato:
“Il processo di pace dopo il cessate il fuoco sarà importante. Per questo vogliamo istituire un meccanismo tripartito tra Italia, Russia e Turchia”.
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“Spieghiamo le forze di pace dell’UE in Libia”
Nella sua intervista a La Stampa, Luigi Di Maio ha anche suggerito di schierare una forza di peacekeeping dell’Unione Europea (UE) in Libia. Di Maio ha affermato che tale iniziativa “è l’unico modo per fermare gli interventi stranieri e l’uccisione di civili innocenti” e consentirà inoltre all’UE di “parlare con una voce comune”.
Di Maio ha anche spiegato il motivo per cui non ha firmato la dichiarazione finale in cui è stata criticata la Turchia durante l’incontro dei ministri degli Esteri di Egitto, Francia, Italia, Grecia e Cipro, tenutosi in Egitto la settimana scorsa.
Il ministro italiano ha dichiarato: “Questo documento è estremamente sbilanciato nei confronti dei turchi, degli alleati della NATO, e del primo ministro del governo di accordo nazionale libico, Fisent al) Sarraj. Ci sono interventi stranieri? OK, allora condanniamoli tutti, non solo un lato.
L’affermazione secondo cui “il generale Haftar ha incontrato gli americani a Roma”
D’altra parte, in un’altra informazione pubblicata dal quotidiano La Stampa, si afferma che il comandante dell’Esercito nazionale libico, generale Khalifa Haftar, mercoledì si è recato a Roma per incontrare funzionari americani, e non le autorità italiane.
Secondo la notizia, Haftar ha incontrato a Roma Victoria Coates, responsabile degli archivi Medio Oriente e Nord Africa presso il Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, e Richard Norland, ambasciatore americano in Libia in Tunisia. La Stampa scrive che “alcuni vedono in questo incontro di Roma la prova che gli Stati Uniti stanno spostando il loro sostegno da Sarraj a Haftar”.
Il quotidiano sostiene che il governo italiano, approfittando dell’incontro di Haftar con funzionari americani, ha fatto del suo meglio “per evitare di essere escluso dal gioco” e ha organizzato un incontro tra Haftar e il primo ministro Giuseppe Conte a Roma.
Conte e Haftar si sono incontrati mercoledì scorso nel palazzo del Primo Ministro italiano. Dopo questa osservazione ci si aspettava che Conte accogliesse Sarraj come primo ministro. Mercoledì, però, Sarraj ha cancellato all’ultimo minuto la sua visita a Roma, e la stampa italiana ha scritto che Sarraj aveva rinunciato a venire a Roma perché non si sentiva a suo agio nel vedere Haftar ufficialmente accolto prima di lui.
Si è tenuto ieri a Roma l’incontro tra Sarraj e Conte, annullato mercoledì.
Il primo ministro italiano Conte si recherà domani in Turchia e martedì in Egitto per colloqui sulla Libia.
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