In Italia, dove i decessi per coronavirus sono arrivati a 5.476 in circa un mese, questa settimana è considerata “critica” perché sono trascorse due settimane dalle misure di quarantena.
Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità affiliato al ministero della Salute, ha affermato di aspettarsi che i primi risultati delle misure di quarantena inizieranno a essere visibili tra 2-3 settimane. “La prossima settimana sarà quindi critica. Ci aspettiamo che il trend mostri segnali di inversione”, ha detto Locatelli nel suo comunicato di ieri.
Le norme di quarantena, che comprendono misure quali restrizioni di viaggio, chiusura di scuole e negozi, sono state attuate prima nelle regioni settentrionali e poi in tutto il Paese dal 10 marzo.
Si prevede che le misure adottate contro l’epidemia di coronavirus, la crisi più grave che l’Italia abbia dovuto affrontare dalla seconda guerra mondiale, rimarranno in vigore almeno fino al 3 aprile.
Il numero di nuovi decessi e casi annunciati ieri in Italia è stato inferiore a quello del giorno prima. I nuovi dati del Paese vengono resi noti nel corso delle conferenze stampa organizzate ogni sera. I dati annunciati sabato sera mostrano che ci sono stati 793 decessi in un giorno. Secondo l’ultimo comunicato stampa diffuso domenica sera, l’aumento del numero dei decessi nelle ultime 24 ore è diminuito di 142 rispetto al giorno precedente ed è arrivato a 651.
In Italia, dove il 21 febbraio si è verificato il primo decesso per coronavirus, il numero dei decessi è arrivato a 5.476, secondo i dati diffusi ieri. Il numero dei casi accertati ad oggi è di 59mila 138.
Primo Ministro: Questi sono i giorni più difficili
Anche se è troppo presto per parlare di una tendenza al ribasso o all’aumento del numero dei decessi, i giornali di oggi riportano questa diminuzione in prima pagina.
Nella sua intervista al quotidiano La Stampa, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha risposto alla domanda su cosa accadrà dopo il 3 aprile, quando è prevista la fine della quarantena:
“È presto per dirlo. Questi saranno i giorni più difficili, non siamo ancora arrivati alla fase più acuta dell’epidemia, i numeri continueranno ad aumentare. Aspettiamo gli effetti delle misure nei prossimi giorni. “
Conte ha inoltre sottolineato che affinché le misure di quarantena siano efficaci sono necessari la collaborazione e l’impegno di tutti e ha affermato: “È in gioco la stabilità sociale ed economica del Paese”.
Con un decreto firmato ieri sera dal premier Conte si è deciso di chiudere le fabbriche che producono prodotti diversi da quelli di prima necessità. Le fabbriche avevano tempo fino al 25 marzo per attuare questa decisione di chiusura.
Per impedire ai dipendenti di recarsi in altre regioni dopo la chiusura delle fabbriche, è stato vietato anche il trasporto interurbano non essenziale.
La durata delle misure, che prima dovevano essere valide fino al 25 marzo, è stata prorogata fino al 3 aprile e il 3 aprile è stato fissato come data limite per tutte le pratiche di quarantena. Tuttavia, è probabile che tale data venga prorogata in un secondo momento.
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