È stato firmato un memorandum d’intesa tra Cina e Italia per la Belt and Road Initiative, nota anche come Nuova Via della Seta. L’Italia è diventata il primo Paese del G7 ad aderire all’iniziativa, nonostante le riserve di Stati Uniti e Unione Europea.
Il presidente cinese Xi Jinping è arrivato in Italia giovedì sera per la prima tappa del suo tour europeo incentrato sulla Belt and Road Initiative e venerdì ha tenuto colloqui ufficiali nella capitale Roma. A seguito delle discussioni, durante la cerimonia di firma alla quale hanno partecipato Xi Jinping e il Primo Ministro italiano Giuseppe Conte, è stato firmato un memorandum d'intesa sull'iniziativa Belt and Road.
Durante la cerimonia della firma sono stati firmati anche numerosi protocolli politici e accordi economici tra i due paesi.
Secondo la stampa italiana, il valore complessivo degli accordi che riguardano numerosi settori che vanno dalle infrastrutture, al turismo, alla sanità, all'e-commerce e al settore energetico è stimato in almeno 7 miliardi di euro.
Il quotidiano finanziario Il Sole 24 Ore scrive che il potenziale complessivo degli accordi potrebbe raggiungere i 20 miliardi di euro, tenendo conto degli effetti indiretti degli accordi.
Il presidente cinese Xi Jinping dovrebbe visitare l'isola di Sicilia dopo i suoi contatti a Roma. Il viaggio europeo di Jinping proseguirà con Monaco e Francia.
Gli Stati Uniti hanno reagito
Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti e assistente speciale del presidente Donald Trump, Garrett Marquis, ha dichiarato: “L’Italia è un’importante economia globale e un importante luogo di investimenti. Il governo italiano non ha bisogno di legittimare il decantato progetto infrastrutturale della Cina. »
Alcuni temono negli Stati Uniti e nell’Unione Europea che con la Belt and Road Initiative la Cina stia cercando di ottenere un vantaggio nella lotta per la leadership globale espandendo la propria sfera di influenza commerciale e politica. Vengono inoltre sollevate preoccupazioni sul fatto che la Cina possa acquisire il controllo di tecnologie sensibili ed elementi infrastrutturali critici attraverso questo gigantesco progetto commerciale e infrastrutturale.
La coalizione di governo italiana, composta da partiti populisti anti-establishment lontani dall’UE, ha affermato che la loro partecipazione all’iniziativa Belt and Road “non cambierà la linea del Paese sulla linea euro-atlantica”.
Informando la Camera dei Rappresentanti sulla questione durante la settimana, il Primo Ministro Giuseppe Conte ha dichiarato: “Il MOU Belt and Road è interamente limitato al quadro economico commerciale… Non è giuridicamente vincolante.
Si spera che la Belt and Road Initiative e gli accordi siglati con la Cina contribuiscano a rivitalizzare l’economia italiana.
Il ministro delle Finanze italiano Giovanni Tria ha descritto la Belt and Road Initiative come “un treno che l’Italia deve gestire e non può perdere”.
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