La squalifica imposta dalla Francia ai tifosi della Lazio, che domani giocherà contro il Marsiglia, con la motivazione che “hanno cantato canzoni fasciste e fatto il saluto nazista”, ha scatenato reazioni in Italia.
Il Viminale francese ha vietato l'ingresso allo stadio e alla città ai tifosi della Lazio, che si recheranno a Marsiglia per la partita di UEFA Europa League in programma giovedì sera. Il Ministero ha inoltre disposto che “a coloro che si definiscono tifosi della Lazio o agiscono in tal senso” sia impedito l'ingresso in Francia attraverso le frontiere stradali, ferroviarie, marittime e aeree.
Il ministro dell'Interno francese Gérald Darmanin ha spiegato il motivo del divieto in quanto i tifosi della Lazio sono stati più volte coinvolti in incidenti violenti e spesso hanno intonato cori fascisti e fatto il saluto nazista.
Durante la gara d'andata, giocata a Roma il 21 ottobre, la formazione italiana ha imposto un'analoga squalifica ai tifosi del Marsiglia. Tuttavia, l'estensione del divieto all'intero Paese da parte del governo francese e il modo in cui lo ha giustificato hanno suscitato reazioni in Italia.
Lazio: “Inaccettabile”
La squadra della Lazio ha definito “un insulto inaccettabile”, ha preteso spiegazioni dalla Francia e ha chiesto il sostegno della diplomazia italiana.
Nel comunicato del club si legge: “La Lazio non può accettare questo ingiusto insulto nei confronti di tutta la nostra tifoseria e del nostro club stesso. Il nostro club si è battuto contro comportamenti violenti e ogni tipo di discriminazione dentro e fuori il palco con azioni concrete”.
La Lazio ha ricevuto sostegno anche dal mondo politico. Giorgia Meloni, leader del partito di estrema destra Fratelli d’Italia, ha sostenuto che la Francia ha compiuto una discriminazione vietando a tutti i tifosi della Lazio di entrare nel paese.
Per Meloni vietare ai tifosi l'ingresso non solo nello stadio e nella città, ma anche nel Paese, “contraddice tutte le leggi internazionali riguardanti la libertà di movimento delle persone”. Il leader dell'opposizione ha invitato il governo e il primo ministro Mario Draghi a prendere una posizione chiara sulla questione.
La Lazio, una delle due squadre della capitale della Serie A, è spesso associata alle azioni di riferimento al fascismo del suo gruppo di tifosi fanatici. Il gruppo fanatico chiamato Irriducibili ha fatto un saluto fascista nel 2019 aprendo uno striscione a sostegno diretto del leader fascista Benito Mussolini. Prima della partita di Milano, un gruppo ha srotolato uno striscione con la scritta “In onore di Mussolini” vicino a piazza Loreto, dove Mussolini è stato impiccato a testa in giù dopo essere stato ucciso. Un gruppo di tifosi della Lazio fu processato per aver fatto propaganda fascista per questa azione.
Anche Juan Bernabé, che addestrava il falco, simbolo del club, e lo portava allo stadio prima delle partite, è stato sospeso il mese scorso dopo aver ricevuto critiche per aver elogiato Mussolini e aver fatto il saluto fascista. Nelle sue dichiarazioni alla stampa italiana, Bernabé affermò di rispettare Mussolini, ma di non sapere che il gesto noto come “saluto romano” era proibito.
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