L’Italia impiegherà pastori del Kirghizistan per “salvare” la Sardegna

Grazie all’iniziativa della Coldiretti, Associazione Italiana Agricoltori, è stato raggiunto un accordo tra il governo italiano e quello kirghiso per inviare come primo passo circa 100 pastori in Sardegna.

La Coldiretti spiega il motivo della decisione di portare pastori da 6mila chilometri di distanza, perché il Kirghizistan ha una tradizione di bestiame, latticini e allevamento di cavalli simile a quella della Sardegna.

Uno dei prodotti caseari più conosciuti dell’isola della Sardegna è il formaggio “pecorino sardo”, prodotto con latte di pecora.

“I PASTORI KIRGHIZI VENGONO A SALVARE LA SARDEGNA”

Quando i pastori dell’isola invecchiarono e i più giovani se ne andarono, si ricorse all’approccio di portare pastori stranieri. Lo ha annunciato la Coldiretti con un comunicato intitolato “I pastori kirghisi vengono a salvare la Sardegna”.

“Giovani pastori kirghisi esperti nei lavori agricoli verranno nell’isola con le loro famiglie per salvare le aziende agricole e le tradizioni agroalimentari della Sardegna, e allo stesso tempo per ripopolare le aree urbane e rurali minacciate di abbandono”, ha dichiarato il sindacato degli agricoltori.


Si prevede ora che il Ministero del Lavoro kirghiso avvii il processo di pubblicazione delle offerte di lavoro per selezionare i pastori da inviare in Italia.

I pastori che viaggiano in Sardegna devono avere un’età compresa tra i 18 ei 45 anni.

Si prevede che i 100 pastori kirghisi che verranno selezionati verranno sistemati con le loro famiglie in case vuote situate nei piccoli villaggi dell’isola. I pastori e le loro famiglie riceveranno inoltre una formazione per “l’integrazione nel tessuto sociale della regione”.

L’isola della Sardegna, con una popolazione di circa 1,5 milioni di abitanti, è una delle regioni più antiche d’Italia, con un’età media di oltre 48 anni. Anche in Sardegna si pone il problema dell’abbandono dei piccoli centri e delle aree rurali, dovuto soprattutto alla riduzione delle nascite e all’invecchiamento della popolazione.

L’insediamento dei pastori kirghisi sull’isola sarà inizialmente realizzato come progetto pilota. È previsto l’inserimento di un primo gruppo di circa 100 persone prima con contratto di stage e poi con contratto a tempo indeterminato, a partire dal prossimo anno. Si segnala che il progetto, previsto a medio e lungo termine, potrebbe coinvolgere migliaia di persone nelle fasi successive.

Fiorello Zito

"Fanatico del bacon esasperantemente umile. Fanatico della musica freelance. Amante del cibo. Scrittore. Studioso di social media estremo."

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *