Francesco Vincenzi, presidente dell’Anbi, il consorzio responsabile delle risorse idriche del Paese, ha affermato in una nota scritta che almeno 3,5 milioni di italiani potrebbero avere accesso all’acqua del rubinetto nei prossimi mesi, secondo i dati a loro disposizione. Vincenzi ha osservato che il livello dell’acqua del fiume Po, il fiume più grande del paese e un’importante fonte d’acqua, era ai massimi storici.
È stato riportato dai media che i dati a cui fa riferimento l’ANBI si basano su informazioni del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) secondo cui tra il 6% e il 15% della popolazione italiana vive in regioni soggette a siccità grave o estrema.
LA SCORSA ESTATE SI È VIVITA IN ITALIA “LA SICCITÀ PIÙ DIFFICILE DEGLI ULTIMI 70 ANNI”
Anche la principale organizzazione ambientalista del Paese, Legambiente, ha annunciato il 20 febbraio che il problema della siccità nel Paese ha raggiunto proporzioni allarmanti.
Si dice che i livelli dell’acqua nei laghi e nei fiumi dell’Italia settentrionale e centrale siano a un livello travagliato e le nevicate nelle Alpi italiane sono inferiori del 53% alla media degli ultimi 10 anni.
Sebbene non direttamente correlato alla siccità, è stato riferito che il livello dell’acqua in alcuni canali della città di Venezia, famosa per i suoi canali, era sceso di 50-60 centimetri da un punto all’altro e che le gondole non potevano galleggiare a causa a ragioni come meno precipitazioni e mare ritirato.
L’estate scorsa l’Italia ha subito la “peggior siccità degli ultimi 70 anni”, che ha comportato una perdita di almeno 6 miliardi di euro nel settore agricolo.
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