Dieci persone sono morte nelle alluvioni causate dalle forti piogge nelle Marche, nell'Italia orientale. Gli esperti sottolineano che le precipitazioni estreme sono un evento meteorologico straordinario legato ai cambiamenti climatici.
Giovedì le forti piogge hanno causato grandi distruzioni nella città di Ancona e nei suoi dintorni. Mentre decine di persone venivano salvate dai tetti degli edifici e dalle cime degli alberi dove erano rimaste intrappolate durante la notte, è arrivata la notizia che al mattino erano stati ritrovati i corpi di 10 persone.
Circa 50 persone sono state portate in ospedale a causa di ipotermia e ferite. Le autorità locali riferiscono che risultano ancora disperse 4 persone, tra cui 2 bambini.
Il sindaco Carlo Manfredi del comune di Castelleone di Suasa colpito dall'alluvione ha descritto la situazione nella regione come “come un'apocalisse”.
Stefano Stefoni, direttore della Protezione civile della Regione Marche, ha ricordato che le piogge di ieri sono state insolitamente intense e ha dichiarato: “In 2-3 ore sono caduti 420 mm di pioggia, la metà delle precipitazioni che normalmente cadono nella regione nell'arco di un anno. “
Il sindaco di Sassoferrato Maurizio Greci ha detto che prima dell'alluvione c'era stato solo un avvertimento di pioggia debole e vento e che non si aspettava un evento così straordinario.
“Non è il brutto tempo, è la crisi climatica”
Carlo Cacciamani, direttore dell'agenzia meteorologica nazionale Italia Meteo, ha affermato che i cambiamenti climatici hanno avuto un ruolo importante nelle inondazioni nelle Marche e tali eventi sono difficili da prevedere.
Cacciamani ha affermato a RaiNews24 che la frequenza e la distruttività di questi eventi meteorologici straordinari sono aumentate a causa dei cambiamenti climatici, definendoli una caratteristica dell'era dell'Antropocene.
Gli attivisti ambientali hanno criticato i politici per aver ignorato la crisi climatica. Il movimento Fridays for Future Italia ha condiviso sui social le immagini dell'alluvione e ha affermato: “Non è brutto tempo, è CRISI CLIMATICA”.
Lamentando la mancanza di discussione sulle questioni ambientali e climatiche e sulle soluzioni stereotipate alla crisi energetica in vista delle elezioni italiane del 25 settembre, il gruppo ha affermato: “Esiste una politica che ignora la crisi climatica, riapre le centrali elettriche alimentate a carbone e costruisce centrali elettriche a carbone. gasdotti. “Ci sono anche dei fatti”, scrive.
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