Una delle navi che trasportano grano dall’Ucraina è arrivata in Italia – Reuters

A seguito dell’accordo sul corridoio del grano firmato tra Turchia, Russia, Ucraina e Nazioni Unite (ONU) a Istanbul il 22 luglio, le prime navi cariche di grano ucraino hanno iniziato ad arrivare nei porti di destinazione.

Partita dal porto ucraino di Çornomorsk il 5 agosto, la nave battente bandiera maltese è arrivata nel porto di Ravenna, sulla costa italiana del Mare Adriatico, a tarda notte a causa delle condizioni meteorologiche sfavorevoli.

Dopo che la nave ha attraccato in porto, le squadre chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari (CBRN) dell’Agenzia delle dogane italiane hanno prelevato campioni di mais dalla stiva per vedere se c’era una minaccia chimica o di radiazioni nel mais portato dalla nave. Si è appreso che dopo gli esiti dei test da effettuare sui campioni, il carico sulla nave verrà scaricato.

È stato registrato che a bordo c’erano circa 13.000 tonnellate di mais, principalmente per l’alimentazione animale.

Secondo i media italiani, lo sbarco della nave proseguirà fino al 16 agosto.

Nel frattempo, la nave in questione è diventata la prima nave a raggiungere l’Italia dopo l’accordo sul corridoio del grano.

Altre navi dovrebbero arrivare in Italia nei prossimi giorni, trasportando semi di soia e olio di girasole grezzo dall’Ucraina.

I PREZZI DEL CIBO MONDIALE CALERANNO

D’altra parte, con l’accordo siglato a Istanbul, dovrebbero essere sbarcati 20 milioni di tonnellate di grano dai porti ucraini di Odessa, Pivdennyi e Chornomorsk. Con l’evacuazione, anche i prezzi globali del cibo diminuiranno.

NON SONO AMMESSE NAVI SENZA CEREALI

Le navi vuote e le navi non cariche di grano non potranno lasciare i porti.

CONTROLLATO DAL CENTRO DI ISTANBUL

L’intero controllo del corridoio che trasporterà 20 milioni di tonnellate di cereali nel mondo viene effettuato presso il centro istituito a Istanbul.

Di conseguenza, il monitoraggio delle navi viene effettuato tramite satellite e droni. Le navi che disattivano i segnali e non forniscono informazioni trasparenti sugli scali portuali non saranno ammesse nelle acque territoriali turche. La Russia potrà anche esportare cereali e fertilizzanti. Sempre a Istanbul si trova il centro dove verrà gestita la spedizione. Il Centro di coordinamento congiunto, aperto il 27 luglio, comprende funzionari di Turchia, Russia, Ucraina e Nazioni Unite (ONU).

Gaetana Capone

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