L’Unione Europea ha deciso di indagare su ChatGPT

Il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) sta pianificando di istituire una task force speciale per indagare su ChatGPT dopo che un certo numero di guardiani della privacy europei hanno sollevato preoccupazioni sulla conformità della tecnologia di ChatGPT al Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell’UE.

I regolatori nazionali europei della privacy hanno dichiarato giovedì che la decisione fa seguito alle discussioni sulla recente azione legale dell’autorità italiana per la protezione dei dati contro OpenAI in relazione al suo servizio ChatGPT.

L’EDPB ha affermato in una dichiarazione pubblicata sul suo sito Web che il gruppo di lavoro mira a “promuovere la cooperazione e lo scambio di informazioni su possibili azioni di contrasto intraprese dalle autorità per la protezione dei dati”.

Il mese scorso, il regolatore della privacy dei dati in Italia ha emesso un divieto temporaneo su ChatGPT a seguito di accuse di violazioni della privacy relative alla raccolta e all’archiviazione dei dati personali da parte del chatbot. Il garante italiano per la protezione dei dati ha ordinato l’interruzione temporanea del trattamento dei dati degli utenti italiani da parte della società madre di ChatGPT, OpenAI, a meno che non sia conforme alle leggi europee sulla privacy.

Regole che OpenAI deve seguire

L'Unione Europea ha deciso di indagare su ChatGPT

Per ripristinare il servizio, il garante italiano ha stabilito un elenco di requisiti di protezione dei dati che OpenAI deve rispettare: maggiore trasparenza nel modo in cui ChatGPT elabora i dati, diritto di opporsi al trattamento dei dati da parte di non utenti e un sistema di limiti di età per registrarsi al servizio.

In seguito al divieto, il CEO di OpenAI Sam Altman ha twittato: “Ovviamente rispettiamo il governo italiano e abbiamo smesso di offrire ChatGPT in Italia (ma crediamo di rispettare tutte le leggi sulla privacy)”.

La discussione ChatGPT è stata aggiunta all’ordine del giorno del GEPD su richiesta dell’Agenzia spagnola per la protezione dei dati (AEPD), che ha chiesto che la questione fosse inclusa nella riunione plenaria del GEPD. Da allora, l’AEPD ha annunciato di aver avviato un’indagine su OpenAI per una possibile violazione della legislazione e si coordinerà con i suoi colleghi europei nel comitato.

Altrove in Europa, secondo quanto riferito, la CNIL sta anche indagando su cinque denunce contro il chatbot, una delle quali è stata presentata da Eric Botheral, un membro dell’Assemblea nazionale, la camera bassa francese, che rappresenta la regione Côtes d’Armor.

Nonostante le preoccupazioni, il ministro digitale francese Jean-Noël Barrot in un’intervista a La Tribune ha ritenuto che ChatGPT non rispettasse le leggi sulla privacy, ma alla fine si è opposto al suo divieto.

OPENAI non ha risposto alle richieste di commento.

Cajetan Longo

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