L’Italia vieta la tecnologia di riconoscimento facciale al di fuori della lotta alla criminalità

La tecnologia di riconoscimento facciale ha iniziato ad essere utilizzata in quasi ogni aspetto della vita, dalle strade cittadine agli aeroporti, dagli stadi agli edifici pubblici.

Sebbene molti utenti utilizzino il riconoscimento facciale per sbloccare gli smartphone, i governi di tutto il mondo utilizzano questa tecnologia principalmente per scopi di sicurezza.

Vietata in Italia la tecnologia di riconoscimento facciale

L’Agenzia italiana per la protezione dei dati ha annunciato che vieterà l’uso del riconoscimento facciale e degli “occhiali intelligenti” tranne che nella lotta alla criminalità.

Il garante della privacy ha affermato che i sistemi di riconoscimento facciale che utilizzano dati biometrici non saranno consentiti fino all’approvazione di una determinata legge, o almeno fino alla fine del prossimo anno.


Secondo il diritto dell’Unione Europea e quello italiano, il trattamento dei dati personali da parte delle istituzioni pubbliche che utilizzano dispositivi video è generalmente consentito per motivi di interesse pubblico.

Tuttavia, i comuni che desiderano utilizzarlo devono firmare “accordi di sicurezza urbana” con i rappresentanti del governo centrale.

L’Europa contro il riconoscimento facciale

La tecnologia di riconoscimento facciale è stata approvata per l’uso in 32 paesi in Europa. Tuttavia, l’uso di questa tecnologia sta provocando una reazione negativa da parte del pubblico.

Francia e Svezia hanno recentemente vietato l’uso del riconoscimento facciale nelle scuole. L’80% degli europei non vuole condividere i propri dati facciali con le autorità.

Nonostante queste riflessioni negative, la tecnologia è ancora oggi utilizzata in 26 paesi europei.

Cajetan Longo

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