Laboratorio “Pietro Canonica e Atatürk” dedicato al centenario della Repubblica

Il Centro Culturale Italiano organizza, nell’ambito del Centenario della Repubblica, un laboratorio dedicato alle opere dello scultore italiano Pietro Canonica, autore delle sculture più famose di Atatürk.

Foto: (da sinistra a destra) Statua equestre di Atatürk al Museo Etnografta di Ankara – Monumento della Repubblica in piazza Taksim, Istanbul – Statua di Atatürk in uniforme da maresciallo in piazza Zafer – Statua equestre di Atatürk in piazza Cumhuriyet a Izmir

Canonica fu invitato in Turchia nei primi anni della Repubblica e costruì monumenti e statue che oggi sono simboli importanti.

La statua equestre di Atatürk sulla piazza antistante il Museo Etnografico di Ankara (1927) e la statua di Atatürk in uniforme da maresciallo in piazza Zafer (1927); Quattro delle statue di Atatürk più famose del nostro Paese, tra cui il Monumento della Repubblica (1928) in piazza Taksim a Istanbul, da lui firmato con l’architetto levantino Giulio Mongeri, e la statua equestre di Atatürk in piazza Cumhuriyet a Izmir (1932), portano la firma della Canonica.

Organizzato in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia e il Comune di Roma “Pietro Canonica e Ataturk” Il workshop si svolgerà il 3 novembre presso il Teatro Casa di Italia del Centro Culturale Italiano.

Nel laboratorio, incentrato sulla storia e sulla realizzazione delle opere realizzate da Pietro Canonica e commissionate dallo stesso Atatürk nei primi anni della Repubblica di Turchia, esperti provenienti dalla Turchia e dall’Italia hanno esaminato le opere dello scultore dal punto di vista urbanistico, architettonico e artistico punto di vista. determinato dalla sua influenza sul panorama culturale turco di quegli anni, ne parlerà sotto diversi aspetti.

Il workshop, che avrà inizio alle ore 10:00 e si svolgerà durante tutta la giornata, è aperto a tutti gratuitamente e senza registrazione.

A proposito di Pietro Canonica

Invitato da Ataturk, Pietro Canonica venne in Turchia tra il 1926 e il 1928 per realizzare una serie di opere che celebravano la transizione democratica del Paese e il cambio di regime, dopo la Prima Guerra Mondiale e la guerra d’indipendenza che seguì il crollo dell’Impero Ottomano.

In pochi anni lo scultore realizzò quattro monumenti che ben rappresentavano la nascente Turchia moderna, segnando la rottura con il sultanato e il passato imperiale voluto da Atatürk e rivolgendosi invece ai modelli occidentali rappresentati dalle nazioni europee, tra cui l’Italia.

Berengar Insigne

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