Francesco Giorgi, il fidanzato e deputato della vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, licenziata a causa dell’inchiesta sulle accuse di corruzione, ha ammesso di aver ricevuto tangenti dal Qatar e dal Marocco. Ma non ha mai menzionato Kaili, la madre di suo figlio, ex vicepresidente del Parlamento europeo.
Giorgi è stato arrestato venerdì scorso nell’ambito dell’indagine denominata “Qatargate” ed è comparso in tribunale mercoledì.
Secondo la trascrizione ottenuta da Le Sor dalla stampa belga, Giorgi, fidanzato e assistente di Eva Kaili, ha ammesso di essere “parte di un’organizzazione utilizzata da Qatar e Marocco per interferire con le risoluzioni del Parlamento europeo”. Secondo la trascrizione, il ruolo di Giorgi in questa formazione è gestire il traffico di denaro. Nella sua dichiarazione, Francesco Giorgi ha nominato a capo dell’organizzazione l’ex parlamentare italiano Antonio Panzeri, arrestato venerdì.
Più di 500.000 euro in contanti sono stati sequestrati dalla casa di Panzeri, che dirige l’organizzazione per i diritti umani Fight Impunity, a Bruxelles. È stato riferito che Panzeri, la cui moglie e figlia erano anch’esse detenute in Italia, ha fatto una vacanza da 100.000 euro con la sua famiglia, le cui spese sono state coperte dal Qatar.
Secondo le notizie in BBCTurkishNella sua dichiarazione, Giorgi ha affermato che anche il deputato belga Marc Tarabella e l’italiano Andrea Cozzolino, membri del gruppo socialdemocratico del Parlamento europeo, erano collegati al caso di corruzione.
preso tutta la colpa
Secondo il quotidiano De Standaard, Giorgi non ha fatto menzione della madre di suo figlio, l’ex vicepresidente del Parlamento europeo Kaili, nella sua deposizione. Va notato che Giorgi si prende tutta la colpa e vuole proteggere Kaili.
Secondo il quotidiano, il nome più in vista nel Parlamento europeo con le sue dichiarazioni pro-Qatar è stata la parlamentare greca Eva Kaili.
Secondo i media belgi, Kaili ha fatto pressioni per l’esenzione dal visto per i cittadini del Qatar che viaggiano in Europa. Kaili ha difeso in parlamento la situazione dei diritti umani in Qatar, sostenendo che il Paese del Golfo è molto più avanti in termini di diritti dei lavoratori.
Eva Kaili, che è stata rilasciata sulla parola, non si è presentata all’udienza di mercoledì, chiedendo un rinvio. Kaili dovrebbe comparire in tribunale il 22 dicembre.
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