È stato riferito che è stato raggiunto un accordo sull’attuazione di misure coordinate nell’UE, dove misure comuni riguardanti i passeggeri provenienti dalla Cina sono state messe all’ordine del giorno a causa dell’aumento del numero di casi.
Dopo che la Cina ha allentato le sue misure di coronavirus all’inizio del mese scorso, molti paesi, preoccupati per l’aumento dei casi e la massiccia diffusione nel paese, hanno annunciato che avrebbero adottato misure per i viaggiatori provenienti dalla Cina.
I paesi dell’Unione europea (UE) hanno compiuto un passo comune verso la Cina, dove i casi di coronavirus sono aumentati.
Incontrandosi a Bruxelles, capitale del Belgio, sul da farsi per la situazione in Cina, le istituzioni competenti dell’UE e le autorità dei paesi Schengen incaricate della gestione delle crisi hanno concordato di attuare i recapiti delle misure.
Il Consiglio dell’Unione Europea, di cui la Svezia detiene la presidenza, ha deciso di consigliare a tutti i passeggeri da e per la Cina di indossare mascherine mediche dalla riunione, mentre ai passeggeri non era richiesto direttamente di sottoporsi a un test per il coronavirus.
I test effettuati 48 ore prima del volo saranno incoraggiati
Secondo AA Notizie; È stato riferito che anche i paesi dell’UE sarebbero “fortemente incoraggiati” a richiedere un test negativo 48 ore prima del volo a tutti i passeggeri in arrivo dalla Cina.
Verranno analizzate le acque reflue degli aerei in arrivo
I membri dell’UE hanno inoltre concordato di analizzare le acque reflue degli aerei provenienti dalla Cina e prendere in considerazione il sequenziamento del genoma per monitorare la situazione epidemiologica prelevando campioni casuali dai passeggeri.
I paesi dell’UE rivaluteranno la situazione a metà gennaio.
Oltre a paesi dell’UE come Italia, Spagna, Francia, molti paesi come Stati Uniti, India, Giappone, Malesia, Inghilterra, Australia e Canada hanno annunciato misure per testare e monitorare la salute dei passeggeri che viaggiano dalla Cina e dalle loro regioni.
Anche la Commissione europea voleva che le stesse misure fossero attuate in modo coordinato in tutta l’Unione e la maggior parte dei paesi dell’UE era d’accordo con questo punto di vista.
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