Il governo italiano ha limitato i poteri della società cinese Sinochem, il principale azionista del produttore di pneumatici Pirelli, per motivi di sicurezza nazionale.
In Italia la legge mette a disposizione del governo uno strumento di intervento denominato “Golden Power” a tutela delle strutture delle imprese operanti in aree di interesse strategico e nazionale.
Con l’introduzione di questa procedura, l’obiettivo è che Sinochem, controllata dall’amministrazione di Pechino, venga privata del diritto di nominare l’amministratore delegato e di definire la strategia come principale azionista.
Il governo ha annunciato venerdì scorso che si avvarrà del mandato di Golden Power “per proteggere la presenza strategica di Pirelli”.
Secondo quanto dichiarato ieri da Pirelli, la procedura Golden Power è stata attivata al fine di “tutelare l’autonomia dell’azienda e delle sue tecnologie e informazioni di rilevanza strategica”.
“I dati vengono raccolti con i sensori”
Il governo ha anche citato l’obiettivo di “proteggere l’asset strategico creato dai sensori CYBER che possono essere posizionati sui pneumatici” come motivo della decisione. Si afferma che questi sensori possono raccogliere dati in vari campi tra cui la struttura stradale, la posizione geografica e lo stato dell’infrastruttura.
Il governo italiano ha descritto questi sensori come una tecnologia critica di importanza strategica nazionale, sottolineando che “le informazioni raccolte in questo modo possono essere trasferite a sistemi cloud e supercomputer per la creazione di modelli digitali complessi grazie all’intelligenza artificiale”.
Si specifica che l’uso improprio di questa tecnologia può creare rischi sia in termini di riservatezza dei dati degli utenti che in termini di trasferimento di informazioni relative alla sicurezza.
L’amministrazione romana ha fatto sapere di voler tutelare la presenza strategica e la sicurezza dell’azienda Pirelli attraverso una serie di strumenti, tra cui “limitare l’accesso alle sue informazioni”, avvalendosi dei suoi poteri speciali.
Con l’introduzione della procedura Golden Power, alcune decisioni strategiche richiederanno l’approvazione di almeno quattro quinti del consiglio di amministrazione. A causa di tale condizione, verrà revocata anche la facoltà di Sinochem di nominare l’Amministratore Delegato.
Il colosso dei pneumatici Pirelli, fondato in Italia nel 1872, è stato venduto nel 2015 a un gruppo di investitori, tra cui ChemChina e Camfin, per 7,1 miliardi di euro.
ChemChina si è poi fusa con Sinochem, di proprietà statale cinese. Sinochem è attualmente il principale azionista di Pirelli con il 37% delle azioni. Una partecipazione del 9% in Pirelli è di proprietà del Silk Road Fund of China.
Camfin, di proprietà dell’amministratore delegato di Pirelli Marco Tronchetti Provera, detiene il 14% delle azioni. Secondo i media italiani, il governo intende dare a Camfin il diritto di nominare l’amministratore delegato.
La decisione del governo italiano ha fatto seguito alla visita in Cina del segretario di Stato americano Anthony Blinken, in cui i rapporti e le tensioni tra l’Occidente e Pechino erano al centro dell’ordine del giorno.
Il governo, guidato dal primo ministro Giorgia Meloni, sta segnalando di prendere le distanze da Pechino e di rompere con la Belt and Road Initiative cinese, che era stata coinvolta nei governi precedenti.
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha spiegato la decisione del governo Pirelli: “Non è un atto ostile, è una misura precauzionale e di interesse nazionale. Lo Stato tutela i dati a cui gli stranieri non possono accedere, in questo caso i cinesi”.
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