In Italia, un tribunale che si è occupato di un caso di molestie sessuali ha scatenato una reazione quando ha stabilito che palpeggiare per meno di 10 secondi non era un reato.
Secondo il turco BBC News Une étudiante nommée Laura, qui a aujourd’hui 18 ans, a affirmé que lors de l’incident survenu en avril 2022 dans un lycée de Rome, le concierge Antonio Avola l’avait harcelée en mettant sa main dans son pantalon et ses sous- vestiti. Laura ha detto di aver sentito una mano dentro i pantaloni e la biancheria intima mentre si tirava giù i pantaloni mentre saliva i gradini della scuola.
Dopo 5-10 secondi di fastidio, Avola ha detto allo studente, “Amore mio, stavo scherzando, sai” disse.
Avola, che ha testimoniato al processo, ha anche ammesso di aver toccato la studentessa contro la sua volontà, ma ha sostenuto di non aver messo la mano nelle mutandine.
i secondi contano
Mentre l’accusa voleva 3,5 anni di carcere per Avola, il tribunale ha dichiarato: ‘intento lussurioso’ Non ha accettato l’atto come violenza sessuale sulla base del fatto che non poteva essere rilevato.
Il tribunale ha anche citato la durata dell’azione e la mancanza di persistenza di questa decisione. La corte ha ritenuto che questa azione ‘un tocco leggero’ si può contare, ‘scherzosamente’ ha concluso che l’accusa era credibile.
Questa decisione “Non è molestia se dura meno di 10 secondi” È stato oggetto di notizie con titoli come: Ha suscitato la reazione di un vasto pubblico, inclusi politici e artisti.
Brando Benifei, eurodeputato del Partito Democratico di centrosinistra, “Se 10 secondi ti sembrano poco, metti la mano sul fuoco durante questo tempo” ha reagito.
Etichette di trasmissione
reazioni e ‘abbreviazione’ L’hashtag si è rapidamente diffuso sui social network, su internet è iniziata un’ondata di ribellione.
Utenti inclusi nomi famosi ’10 secondiHa reagito alla decisione con video intitolati “.
In questi video, che sono diventati feed dei social media, gli utenti che toccano le loro parti intime per 10 secondi trasmettono il messaggio che questo tempo non è molto breve.
Laura, una studentessa che ha intrapreso un’azione legale per molestie, ha raccontato di aver ricevuto tanti messaggi di solidarietà e sostegno nella sua intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera.
D’altra parte, Laura ha detto di essere molto arrabbiata con la decisione del tribunale e che anche altre persone molestate a causa di tali decisioni potrebbero essere riluttanti a sporgere denuncia e ha detto che spera che l’ufficio del procuratore faccia appello contro la decisione.
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