L’esercito israeliano, che si stava preparando per un’operazione di terra, ha invitato 1,2 milioni di civili a Gaza a “lasciare l’area entro 24 ore”. Mentre il ministro israeliano Gallant dichiarava: “Chi vuole vivere, lasciatelo andare, lo distruggeremo”, l’OMS ha definito la decisione una “condanna a morte”.
Notizie estere
Gli scontri tra organizzazioni della resistenza palestinese e forze israeliane, iniziati con l’operazione Al-Aqsa di Hamas, durano da una settimana.
L’esercito israeliano ha annunciato che in 7 giorni sono state sganciate su Gaza 6.000 bombe. Al contrario, Amnesty International ha confermato che le truppe israeliane hanno utilizzato proiettili di artiglieria al fosforo bianco. Hamas ha annunciato che 13 ostaggi sono morti negli attacchi israeliani. Dopo gli Stati Uniti, anche il Regno Unito ha deciso di inviare navi e aerei a sostegno di Israele.
Il vice segretario generale degli Hezbollah libanesi, Naim Kasim, ha affermato che “interverranno quando sarà il momento giusto per agire” riguardo agli attacchi israeliani.
‘PARTIRE ENTRO 24 ORE’
L’esercito israeliano, che ha ammassato i suoi carri armati nella città di confine di Sderot prima della prevista operazione di terra, ha concesso a 1,2 milioni di palestinesi nel nord della Striscia di Gaza 24 ore per dirigersi a sud. La dichiarazione dell’esercito afferma che i civili dovrebbero essere trasferiti nella valle meridionale di Gaza e afferma: “Non vi sarà permesso di tornare a Gaza fino a nuovo avviso”. Hamas, che governa la Striscia di Gaza, ha invitato i civili a non rispettare l’ordine di evacuazione israeliano. Dichiarando che Israele stava diffondendo “falsa propaganda”, Hamas ha detto: “O sconfiggeremo l’assedio o moriremo in casa”.
QUESTO HA CONSEGUENZE DISTRUTTIVE
Dopo la richiesta di evacuazione da parte di Israele, i residenti di Gaza hanno iniziato a lasciare le loro case per rifugiarsi negli edifici dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso dei rifugiati palestinesi (UNRWA). L’ONU ha avvertito che la richiesta di evacuazione avrebbe “conseguenze umanitarie devastanti” e ha affermato di volere che l’esercito israeliano ribalti la sua decisione.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha sottolineato che l’ordine di evacuazione significa una “condanna a morte” per molti pazienti e feriti negli ospedali e ha invitato Israele a revocare la decisione. Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha affermato che lo sfollamento forzato dei residenti di Gaza sarebbe il “secondo Nakba (grande disastro)”.
Re di Giordania II. Abdullah ha messo in guardia Israele contro lo sfollamento forzato dei palestinesi.
Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha affermato che i residenti di Gaza dovrebbero “rimanere sulla loro terra”.
AVVERTIMENTO DA TEHERAN
Facendo una dichiarazione in Libano, il ministro degli Esteri iraniano Hussein Emir Abdullahiyan ha dichiarato: “Non tollereremo più le uccisioni contro il popolo di Gaza. Israele deve fermare le sue uccisioni”. Notando che gli attacchi israeliani minacciano l’intera regione, Abdullahiyan ha detto: “Se il regime sionista continua a uccidere, si possono prendere in considerazione tutte le possibilità”.
REVISIONE DELLA GUERRA
Gaza: 1799 morti, 7388 feriti
Banca occidentale: 36 morti, 650 feriti
Israele: 1.300 morti, 3.400 feriti
AUMENTA LA TENSIONE IN Cisgiordania
Israele, che ha rafforzato le misure di sicurezza nella Cisgiordania occupata, ha impedito ai palestinesi di recarsi nella Città Vecchia di Gerusalemme Est per celebrare la preghiera del venerdì presso la moschea di Al-Aqsa. Secondo l’Amministrazione delle Fondazioni Islamiche di Gerusalemme, la polizia israeliana non permetteva agli uomini, soprattutto quelli di età inferiore ai 50 anni, che volevano recarsi nella Città Vecchia per celebrare la preghiera del venerdì ad Aqsa. Mentre venivano effettuati i controlli d’identità per coloro che entravano dalla Porta di Damasco della Città Vecchia, nella zona si è formata una lunga coda. A seguito della tensione, le forze israeliane sono intervenute con spray al peperoncino contro i palestinesi. Dopo la preghiera del venerdì, i palestinesi hanno tenuto una manifestazione a Gerusalemme a sostegno di Gaza.
IL MONDO È IN STRADA PER LA PALESTINA
Nonostante gli ostacoli incontrati in molte parti del mondo, si sono svolte manifestazioni a sostegno della Palestina contro la crisi umanitaria causata da Israele a Gaza. In Francia, dove le manifestazioni filo-palestinesi erano vietate, la polizia è intervenuta facendo scendere la gente in strada. In Germania furono arrestati coloro che volevano mostrare sostegno alla Palestina. Migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro quanto accaduto a Gaza in molti paesi tra cui Grecia, Stati Uniti, Italia, Giappone, Sud Africa, Iran, Svizzera, Messico, Indonesia, Nigeria, Paesi Bassi, Colombia, Iraq e Brasile.
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