Anche il consolato generale svizzero a Istanbul è stato chiuso.

La Svizzera ha chiuso il suo consolato generale a Istanbul per motivi di sicurezza. Nella dichiarazione, è stato informato che gli appuntamenti per le procedure di visto e passaporto sono stati annullati. Anche Francia, Germania, Inghilterra e Paesi Bassi hanno annunciato la chiusura dei loro consolati a Istanbul per motivi di sicurezza.


Foto: Pixabay

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Aumenta il numero dei Paesi occidentali che hanno chiuso i propri consolati in Turchia dopo le provocazioni a bruciare il Corano in Svezia e nei Paesi Bassi.

Dopo che Francia, Germania, Inghilterra e Paesi Bassi hanno chiuso i loro consolati a Istanbul per motivi di sicurezza, anche la Svizzera ha chiuso il consolato generale a Istanbul.

Nella dichiarazione del Consolato Generale della Svizzera, “Per motivi di sicurezza, il Consolato Generale della Svizzera sarà chiuso fino a nuovo avviso. Gli appuntamenti per le procedure di visto e passaporto saranno annullati. Grazie per la vostra comprensione”.

Reagendo alla decisione di chiudere i consolati dei paesi europei, il ministro dell’Interno Süleylan Soylu ha dichiarato oggi in una dichiarazione che “è in corso una guerra psicologica contro la Turchia”.

QUELLO CHE È SUCCESSO?

In Svezia, il 21 gennaio, il politico razzista Rasmus Paludan ha bruciato il Corano davanti all’ambasciata turca a Stoccolma, e l’azione in questione ha suscitato una forte reazione da parte di Ankara. Dopo l’incidente, si è svolta una manifestazione di protesta davanti all’ambasciata svedese a Istanbul.

Edwin Wagensveld, il leader del movimento razzista olandese Patriotic Europeans against the Islamization of the West (PEGIDA), che voleva sostenere Paludan, la cui azione ha suscitato forti reazioni, ha strappato il Corano durante la sua manifestazione all’Aia.

Paesi Bassi, Inghilterra e Germania, che hanno affermato di voler prendere precauzioni contro qualsiasi minaccia di attacco a seguito di ripetute azioni e contraccolpi, hanno chiuso i loro edifici consolari a Istanbul, citando la “crescente minaccia alla sicurezza”.

Il 27 gennaio Stati Uniti, Francia, Italia, Spagna, Germania e Svezia hanno messo in guardia i propri cittadini che si recheranno in Turchia contro possibili atti “terroristici”. Anche il Ministero degli Esteri del Regno Unito ha affermato in un comunicato: “C’è una minaccia di attacco terroristico contro chiese, sinagoghe, ambasciate/consolati e altri luoghi a Istanbul”.

Anche il campus di Beyoğlu del liceo francese Pierre Loti ha temporaneamente sospeso l’insegnamento per motivi di sicurezza.

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Berengar Insigne

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