Addio all’ultimo compagno –

Giorgio Napolitano, considerato un fedele allievo di Palmiro Togliatti, altro leader del Partito Comunista Italiano, ha sempre svolto un ruolo di equilibrio sulla scena politica del suo Paese e si è imposto nei governi di coalizione. Il 15 maggio 2006 Carlo Azeglio è stato eletto 11° presidente, in sostituzione di Ciampi. È entrato nella storia come primo statista a ricoprire questa carica per due volte consecutive. Si è dimesso dall’incarico il 14 gennaio 2015 per problemi di salute e al suo posto è stato eletto Sergio Mattarella. Tuttavia, con una legge aggiuntiva, continuò simbolicamente i suoi doveri di capo dello Stato come “emerito” fino alla morte.

Giorgio Napolitano di Napoli era un politico lupo rispettato e amato sia dalla destra che dalla sinistra. Era un “intenditore” dell’Italia. La sua mediazione nelle crisi è stata indiscutibile. Henry Kissinger, ex segretario di Stato americano, disse di Giorgio Napolitano: “È l’unico comunista che mi piace. »

Durante la sua presidenza, Giorgio Napolitano ha fornito un grande sostegno all’adesione della Turchia all’UE. Infatti, durante un vertice europeo a Strasburgo, si è dichiarato l’avvocato del nostro Paese criticando Francia e Germania e affermando: “Non ritardare la Turchia e non bloccare i negoziati”.

È venuto in Turchia con uomini d’affari italiani nel 2009, invitato dall’allora presidente Abdullah Gül. Prima della sua visita, ha scritto un articolo per il giornale per cui lavoravo elogiando la Turchia. Ho seguito il suo viaggio per tre giorni.

Ogni 2 giugno, Festa della Repubblica, invitava i membri dell’Associazione della Stampa Estera di Roma ad un ricevimento presso il Palazzo Presidenziale del Quirinale. Sarebbe bello chiacchierare.

L’ultimo compagno della sua generazione andò a incontrare i suoi maestri Antonio Gramsci e Palmiro Togliatti. Ciao Giorgio Napolitano.

Cipriana Fallaci

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