Un’iniziativa notevole è venuta dall’Italia, che è uno dei Paesi fondatori dell’Unione Europea e occupa una posizione critica nel Mediterraneo. Libia e Italia hanno firmato un accordo da 8 miliardi di euro per la cooperazione nel settore del gas naturale nel Mediterraneo. Il primo ministro del governo di unità nazionale libico Abdulhamid Dibeybe, il primo ministro italiano Giorgia Meloni, il presidente della compagnia italiana del gas ENI Claudio Desvalzi e il presidente della Libyan National Petroleum Corporation (NOC) Ferhat Ömer bin Kıdara hanno partecipato alla cerimonia della firma tenutasi nella capitale Tripoli. Il presidente della NOC Bin Kıdara, che ha firmato l’accordo a nome della Libia, ha affermato che l’accordo vale 8 miliardi di euro e sarà valido per 3 anni. Sottolineando che nell’accordo si tiene conto anche delle attività di esplorazione dei paesi regionali nel Mediterraneo, Bin Kıdara ha affermato che anche i paesi dell’Unione europea (UE) garantiscono le proprie risorse energetiche. Bin Kıdara ha affermato che l’accordo copre lo sviluppo di giacimenti con una riserva totale di 6 trilioni di metri cubi e mira a produrre 800 milioni di metri cubi di gas naturale al giorno. “Abbiamo siglato l’accordo più importante degli ultimi 20 anni”, ha dichiarato Claudio Desvalzi, presidente della società energetica italiana ENI.
Il giro critico della Meloni
D’altra parte, il presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni ha sostenuto il governo di Tripoli, legittimo rappresentante della Libia, che Francia e Grecia hanno cercato in tutti i modi di scalzare. Il presidente del Consiglio italiano ha incontrato a Tripoli, capitale della Libia, il presidente del Consiglio del governo di unità nazionale libico, Abdulhamid Dibeybe, e ha valutato l’agenda economica. Dibeybe, che ha incontrato la Meloni, ha detto nel suo discorso alla conferenza stampa congiunta che hanno tenuto dopo l’incontro che mirano a rafforzare la cooperazione economica con l’Italia.
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