Decisione fiscale rapida per Airbnb dall’UE

Con sede in Lussemburgo, la più alta corte dell’UE, la Corte di giustizia europea, si è pronunciata sul caso di Airbnb contro le pratiche fiscali in Italia.

Il tribunale ha stabilito che il diritto dell’UE non impedisce la raccolta di informazioni o il pagamento della ritenuta d’acconto ai sensi del regime fiscale nazionale per gli affitti immobiliari a breve termine.

Con questa decisione, Airbnb dovrà condividere le informazioni sulle sue attività e sui contratti di affitto in Italia con le autorità fiscali del paese e pagare la ritenuta d’acconto nel paese.

Secondo la legge italiana, le società di noleggio a breve termine erano tenute a segnalare le informazioni contenute nei loro contratti alle autorità fiscali e pagare una ritenuta d’acconto del 21% sui loro redditi.

Airbnb ha intrapreso un’azione legale sulla base del fatto che questa pratica viola la libertà di fornire servizi all’interno dell’UE.

PERDITA DI 1,5 MILIONI DI EURO

Federalberghi, l’associazione degli albergatori italiani, ha accolto con favore la decisione, affermando di essere l’attore nel caso e accusando Airbnb di evasione fiscale in Italia. “L’evasione fiscale e la concorrenza sleale danneggiano sia le imprese turistiche tradizionali sia quelle che gestiscono correttamente nuove forme di ospitalità”, si legge nella nota.

Federalberghi ha affermato che Airbnb non è riuscita a pagare circa 1,5 miliardi di euro (1,6 miliardi di dollari) di tasse in sei anni e a trasformarle in entrate interne.

Tuttavia, un portavoce di Airbnb ha affermato che la società sostiene già il corretto pagamento dell’imposta sul reddito per gli host applicando il quadro comune di dichiarazione fiscale concordato dall’UE, aggiungendo: “Airbnb non ha un agente fiscale in Italia per applicare la ritenuta alla fonte sul reddito e la CGUE la sentenza è che l’obbligo di nominare qualcuno è un requisito dell’UE. “In attesa della decisione finale del tribunale italiano, continueremo a compiere progressi nell’approccio a livello di blocco dell’UE alla dichiarazione dei redditi”.




Cajetan Longo

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