In Italia ha fatto discutere la fotografia dell’onorevole Bignami, nominato viceministro del ministero delle Infrastrutture nel governo di coalizione guidato dal premier di estrema destra Meloni, con la fascia nazista.
Dopo che Galeazzo Bignami, eletto deputato di Fratelli d’Italia (FdI) di estrema destra, il partito del neopremier Giorgia Meloni in Italia, è stato nominato viceministro alle Infrastrutture, una foto di Bignami è tornata al centro della scena italiana stampa e social network.
Una fotografia di Bignami vestito da ufficiale nazista e con indosso una fascia nazista nel 2005 ha suscitato polemiche nel Paese. Anche molti utenti dei social media hanno reagito a questa foto.
Bignami, il nuovo “Numero 2” del ministero delle Infrastrutture, ha detto che la foto in questione è stata scattata in un ambiente particolare come un addio al celibato e ha detto che era “una sciocchezza” rimettere all’ordine del giorno questo quadro. Bignami ha detto: “Condanno fermamente ogni forma di totalitarismo, ogni forma di espressione antidemocratica, e anche il male assoluto del nazismo e di ogni movimento che possa avvicinarsi ad esso”.
Bignami ha sostenuto che durante tutta la sua vita politica ha sempre espresso la sua vicinanza al popolo ebraico ea Israele.
Durante le elezioni politiche tenutesi in Italia il 25 settembre, Benito Mussolini e l’estrema destra Giorgia Meloni, che non ha nascosto di essere solidale con il periodo fascista del periodo 1922-1943 in gioventù, e il suo partito, Fratelli d’Italia e la buona alleanza, aveva vinto.
È stata un’interessante coincidenza che Meloni e l’alleanza di destra da lui guidata formassero il governo di coalizione di destra il 22 ottobre, in coincidenza con il centenario della “Marcia su Roma” di Mussolini, in cui prese il potere con il gruppo chiamato “Black Camicie”.
Giorgia Meloni, nel suo intervento prima del voto di fiducia in parlamento del 25 ottobre, ha detto di “non aver mai simpatizzato con regimi antidemocratici, compreso il fascismo”, e ha definito le leggi razziste del 1938 come il livello più basso della storia italiana. (AA)
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