In Italia è stato affermato che l’Agenzia delle Entrate potrebbe essere stata hackerata da “LockBit” e che sono stati rubati fino a 78 gigabit di dati. È stato affermato che gli hacker che hanno rubato i dati hanno concesso un periodo di 5 giorni e se il riscatto che volevano non fosse stato concesso, avrebbero rilasciato le informazioni che hanno rubato. La Procura di Roma ha aperto un’indagine sul caso e la società responsabile del sistema informativo dell’Agenzia delle Entrate ha smentito le accuse.
Mentre è stato affermato che è stato effettuato un attacco informatico contro l’Agenzia delle Entrate (Agenzia delle Entrate) in Italia, la società che gestisce il sistema operativo informativo dell’ufficio delle entrate ha smentito queste accuse.
Nella stampa italiana è stato affermato che gli hacker russi LockBit potrebbero aver effettuato un attacco di hacking all’Agenzia dell’amministrazione fiscale e che sono stati rubati fino a 78 gigabit di dati.
Nella notizia, è stato affermato che gli hacker che hanno rubato i dati hanno avuto un periodo di 5 giorni e se il riscatto che volevano non fosse stato concesso, avrebbero rilasciato le informazioni che hanno rubato.
Secondo le informazioni riportate da AA, le unità competenti della polizia italiana hanno aperto un’indagine e la Procura generale di Roma ha aperto un’indagine.
L’amministrazione fiscale ha inoltre chiesto alla società Sogei, responsabile del sistema informatico dell’amministrazione fiscale, di svolgere gli accertamenti necessari.
Nella sua dichiarazione dopo gli esami, Sogei ha affermato che nelle prime scansioni del sistema informativo fiscale non sono state trovate tracce di attacchi informatici e che nessun dato è stato sottratto all’infrastruttura tecnologica dell’Agenzia delle Entrate.
Pur condividendo i risultati della propria analisi, la società Sogei ha affermato che la necessaria collaborazione continuerà a dimostrarsi nelle indagini delle autorità giudiziarie e di polizia.
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