La “Riforma del Primo Ministro” del governo di destra in Italia ha superato la sua prima prova! Era considerata la chiave dell’impotenza politica…

RICEVUTI 109 SÌ, 77 NO VOTI

La riforma, dibattuta al Senato da maggio, è avvenuta oggi. Durante il voto dell’Assemblea Generale del Senato, che conta 205 seggi, la riforma costituzionale è stata accettata con 109 voti favorevoli contro 77 voti contrari.

Così, la “riforma del primo ministro” accettata al Senato è stata trasmessa alla Camera dei Rappresentanti, la camera bassa del parlamento, per la discussione.

BASTA L’ACCETTAZIONE 2/3

Trattandosi di una riforma costituzionale, se viene accettata con la maggioranza dei 2/3 di entrambe le camere del Parlamento, si considera approvata definitivamente senza passare attraverso un referendum. Altrimenti, anche se entrambe le camere del parlamento lo approvassero, bisognerà comunque indire un referendum per l’approvazione definitiva.

Dopo l’approvazione della riforma al Senato, il presidente del Consiglio Meloni ha detto nel suo messaggio sul suo account X: “La riforma del Primo Ministro viene adottata dal Senato. È il primo passo avanti per rafforzare la democrazia, stabilizzare le nostre istituzioni, porre fine ai giochi giudiziari e restituire ai cittadini il diritto di scegliere chi governare”. ha fatto la sua valutazione.

L’OPPOSIZIONE PROTETTA DALLA RIFORMA

Dopo che l’Assemblea Generale del Senato ha approvato la “riforma del Primo Ministro”, i partiti dell’opposizione hanno organizzato una manifestazione di protesta in Piazza Apostoli a Roma capitale.

La manifestazione è stata sostenuta da Elly Schlein, leader del principale partito di opposizione, il Partito Democratico (PD), così come da Giuseppe Conte, leader del secondo partito più grande, il Movimento 5 Stelle (M5S), e da altri partiti di sinistra dell’opposizione.

I partiti di opposizione hanno protestato sia contro la riforma del “primo ministro” preparata dalla coalizione di governo di destra, sia contro il disegno di legge sull’autonomia che garantisce maggiore autonomia ai governi regionali.

Schlerin, il leader del PD, “Dobbiamo fermarli qui perché siamo tutti antifascisti”. dice.

racconto di “Non saranno in grado di aggirarci.” Egli ha detto.

Inoltre, 180 professori di diritto costituzionale hanno firmato una dichiarazione in cui si dichiarano contrari alla riforma del Primo Ministro.

Berengar Insigne

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