Il referendum italiano ha approvato la riduzione delle dimensioni del Parlamento di circa un terzo.
Il 69,64% degli elettori che hanno votato al referendum di domenica e lunedì ha approvato la riduzione del numero dei seggi in Parlamento, che comprende Senato e Camera dei Rappresentanti, da 945 a 600.
Il numero dei seggi alla Camera dei Rappresentanti sarà ridotto da 630 a 400, mentre il numero dei seggi al Senato sarà ridotto da 315 a 200.
In questo Paese di 46 milioni di elettori il tasso di affluenza al referendum è stato del 54% circa.
Anche la riforma per ridurre il numero dei parlamentari auspicata dal movimento populista 5 Stelle è stata approvata lo scorso anno in Parlamento. Tuttavia, poiché questa riforma richiedeva una modifica costituzionale, la sua approvazione finale dipendeva dall’esito del referendum.
Il populista Movimento 5 Stelle, nato come movimento antisistema e partner di coalizione degli ultimi due governi italiani, afferma che questo cambiamento ridurrà le spese del Parlamento.
‘Un risparmio di 1 miliardo di euro in 10 anni‘
I sostenitori della riforma sottolineano che l’Italia è uno dei paesi con il maggior numero di parlamentari in Europa. Luigi Di Maio, ex leader politico del Movimento 5 Stelle e ministro degli Esteri nell’attuale governo, afferma che riducendo il numero dei parlamentari si risparmierà un miliardo di euro in 10 anni.
D’altro canto, coloro che si oppongono a questa riforma sostengono che il potere di rappresentanza diminuirà riducendo il numero dei parlamentari. Si sottolinea inoltre che è possibile risparmiare riducendo gli stipendi e le indennità aggiuntive senza la necessità di ridurre il numero dei parlamentari.
Dopo che la riduzione del numero dei parlamentari è stata accettata nel referendum, Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle lo ha definito un “risultato storico” e ha detto: “Avremo un Parlamento normale con 345 seggi e meno privilegi”.
Di Maio ha anche detto che questa riforma è un inizio.
Tra coloro che sostengono la riforma, c’è anche chi sostiene che il sistema elettorale dovrebbe essere modificato dopo aver ridotto il numero dei parlamentari.
Il governo si è rafforzato durante le elezioni locali
Oltre al referendum sulle modifiche costituzionali, gli elettori italiani votano anche per le elezioni regionali e locali.
I risultati delle elezioni regionali e dei referendum tenutisi in 7 delle 20 regioni italiane vengono interpretati come un sostegno al governo di coalizione.
I candidati dei partiti di centrosinistra guidati dal Partito Democratico (PD), uno dei partner della coalizione di governo, hanno ottenuto vittorie in 3 regioni su 7.
Il leader del PD Nicola Zingaretti ha affermato che i risultati mostrano che è il partito più grande del paese.
I sondaggi diffusi prima delle elezioni mostravano che l’alleanza di destra guidata dal partito di estrema destra della Lega potrebbe conquistare la regione Toscana, una delle roccaforti della sinistra. In Toscana, invece, il candidato di sinistra Eugenio Giani è stato eletto presidente della regione con oltre il 48% dei voti.
I risultati del referendum e delle elezioni amministrative sono stati valutati oggi sui titoli dei giornali con titoli come “Le elezioni hanno dato tregua al governo”, “Il PD ha arrestato Salvini (Lega)”, “Le elezioni hanno rafforzato il governo.
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