Il gigante americano del fast food McDonald’s ha dovuto affrontare la reazione negativa degli italiani quando ha cercato di aprire filiali vicino a edifici iconici nelle città italiane di Roma e Firenze.
Si sollevano obiezioni contro il progetto di aprire una filiale di McDonald’s vicino al Vaticano a Roma e intorno al Duomo (Cattedrale di Santa Maria del Fiore), simbolo della città, a Firenze.
Quando il colosso del fast food, che ha più di 20 filiali a Roma, ha tentato di aprire un ristorante nello storico quartiere Borgo vicino a Piazza San Pietro, ha dovuto affrontare le obiezioni dei residenti del quartiere e del clero che lavorava in Vaticano.
Parlando alla stampa italiana, il cardinale Elio Sgreccia ha affermato che l’operazione costituisce “una mancanza di rispetto per le tradizioni architettoniche di una delle piazze più caratteristiche del Paese, che attira ogni giorno migliaia di pellegrini e turisti.
Il Comitato per la Tutela del Borgo, creato dai residenti del quartiere Borgo, ha scritto una lettera a Papa Francesco e al sindaco di Roma Virginia Raggi, chiedendo loro di impedire l’apertura di un McDonald’s nel quartiere.
Nella lettera indirizzata al Papa si afferma che “il fast food sconvolgerà l’identità artistica, culturale e sociale del quartiere” e “potrebbe causare problemi di traffico e di trasporto, nonché problemi di sicurezza nella regione, che già ha un’elevata densità umana.
Querela da 18 milioni di euro contro il Comune
A Firenze il Comune non ha autorizzato l’apertura di un McDonald’s vicino al Duomo dopo lunghe trattative.
Con la decisione presa dal Comune di Firenze all’inizio di quest’anno, sono state imposte norme restrittive nei confronti degli esercizi commerciali che vendono prodotti alimentari nel centro cittadino per tutelare il carattere della città.
Sebbene fosse richiesto che il 70% del cibo venduto fosse prodotto locale, questa percentuale è stata successivamente ridotta al 50%. La decisione, denominata “Regolamento UNESCO” in quanto il centro di Firenze è inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, è stata interpretata dalla stampa italiana come un “addio al kebab”.
McDonald’s, la cui richiesta di aprire una filiale vicino al Duomo è stata respinta ai sensi di tale norma, ha intentato una causa contro l’amministrazione di Firenze. Rivolgendosi al tribunale amministrativo regionale, McDonald’s chiede al comune un risarcimento di 18 milioni di euro per mancato guadagno e danno d’immagine.
Il colosso americano del fast food accusa il comune di Firenze di agire con “pregiudizi ideologici”.
Quando nel 1986 aprì a Roma, vicino a Piazza di Spagna, il primo ristorante McDonald’s, gli abitanti della città reagirono con forza e organizzarono manifestazioni, spaghetti in mano, “per difendere la cucina italiana contro la globalizzazione”.
La reazione contro McDonald’s portò anche alla creazione del movimento “Slow Food” da parte di Carlo Petrini contro la cultura del fast food.
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