Vincenzo La Porta, ricercato in Italia da 11 anni e inserito nella lista dei 100 latitanti più pericolosi, è stato finalmente arrestato la scorsa settimana a causa del suo amore per il calcio.
La celebrazione del Napoli di Vincenzo La Porta quando la squadra di calcio della sua città natale è diventata campione di Serie A in Italia in questa stagione ha portato alla rivelazione della sua identità, che aveva nascosto per anni.
La Porta, 60 anni, ritenuto affiliato alla mafia camorristica napoletana, è stato identificato grazie alla foto scattata durante una festa in un ristorante sull’isola greca di Corfù.
Secondo la dichiarazione dei Carabinieri italiani, La Porta è stato visto indossare una sciarpa e un cappello napoletano nelle foto pubblicate sui social media.
Nel comunicato: “È stata la passione per il calcio e per il Napoli a tradirlo. La Porta non ha saputo resistere alla tentazione di vincere lo scudetto”.
La Porta, ritrovato grazie alle fotografie e al monitoraggio delle transazioni finanziarie, è stato arrestato venerdì scorso.
Secondo la stampa italiana, La Porta è stato arrestato mentre viaggiava in motorino sull’isola di Corfù.
Si precisa che l’italiano clandestino lavora da tempo come cuoco in un ristorante dell’isola e ha messo su famiglia in Grecia e ha un bambino di 9 anni.
Vincenzo La Porta è descritto dalla stampa italiana come un “colletto bianco” dei Contini, uno dei clan della camorra.
L’Italia chiede l’estradizione di La Porta, condannato a 14 anni di carcere per reati tra cui appartenenza ad un’organizzazione criminale, evasione fiscale e frode.
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