Una protesta contro il razzismo e il fascismo ha avuto luogo nella città di Macerata, in Italia, dove lo scorso fine settimana una persona con idee neofasciste ha aperto il fuoco dalla sua auto e ha ferito sei persone di origine africana.
Alla “marcia antifascista” hanno preso parte migliaia di persone, tra cui rappresentanti di alcuni partiti di sinistra, sindacati e attivisti di organizzazioni per i diritti umani. Gli organizzatori hanno affermato che il numero dei partecipanti era di almeno 15mila.
Il messaggio “No a ogni tipo di fascismo e razzismo” è stato esposto sugli striscioni e sugli slogan scanditi durante la manifestazione.
Prima della marcia, le scuole aperte sabato erano chiuse, i luoghi di lavoro in centro chiusi e i servizi di trasporto pubblico interrotti.
Proteste su scala minore si sono svolte anche in altre città, tra cui Milano, Torino e Bologna.
L'aggressore ha fatto il saluto fascista
Sabato scorso, Luca Traini, un italiano di 28 anni, ha aperto il fuoco dalla sua auto per le strade di Koşuta, prendendo di mira le persone che riconosceva come africane a causa del colore della pelle.
Traini, che ha ferito cinque uomini e una donna di origine africana, è poi sceso dall'auto, si è avvolto la bandiera italiana al collo e si è arreso dopo aver fatto il saluto fascista.
Nelle immagini di Luca Traini dopo l'aggressione si notava anche che aveva la testa rasata e il tatuaggio della “trappola per lupi” (Wolfsangel) sulla tempia, utilizzato come simbolo da alcuni gruppi neonazisti e fascisti.
Durante la perquisizione a casa di Traini furono ritrovati il libro di Hitler “Mein Kampf” e una bandiera con una “croce celtica”.
È stato anche rivelato che Traini era un candidato per l'estrema destra della Lega Nord alle elezioni locali dello scorso anno, ma non ha avuto successo.
Traini ha affermato di aver effettuato l'attacco dopo che un sospetto nigeriano era stato arrestato dopo che l'italiana Pamela Mastropietro, 18 anni, era stata uccisa e il suo corpo smembrato ad Adventureta.
estrema destra sostegno del partito all’aggressore
L'attacco razzista organizzato da Traini ha diviso la politica in Italia, dove il mese prossimo si terranno le elezioni generali.
Il partito di estrema destra Nuovo Potere (Forza Nuova) ha apertamente sostenuto Luca Traini e ha dichiarato: “Non lasceremo Luca solo”.
Anche la Lega Nord, il cui aggressore era candidato alle elezioni locali dell'anno scorso, e i suoi partner alle elezioni legislative, hanno affermato che l'incidente è dovuto alla “rabbia sociale provocata dall'immigrazione clandestina”.
Il premier Paolo Gentiloni, del Partito democratico di centrosinistra, ha affermato che “la questione dell'immigrazione e la questione della sicurezza non vanno confuse” e ha affermato: “Legittimare il fascismo è contrario alla Costituzione italiana”.
La presidente della Camera Laura Boldrini ha anche affermato che i principali responsabili dell’attacco sono stati politici come Salvini, che “incitano all’odio e mascherano il fascismo”.
Prima delle elezioni generali del 4 marzo, l’attentato di Adventureta ha lasciato tracce nel dibattito elettorale sul fascismo. Il 24 febbraio è prevista a Roma una manifestazione per il “no al fascismo”.
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