Venerdì le strade d'Italia sono state teatro delle proteste studentesche.

Gli studenti hanno manifestato in circa 70 città in tutto il Paese per protestare contro la riforma dell'istruzione del governo chiamata “Buona Scuola”.

Il pacchetto di riforme, all’ordine del giorno dal 2014, è stato approvato dal Parlamento a luglio. La riforma include cambiamenti radicali, come la flessibilità delle scuole rispetto al curriculum e il vincolo degli stipendi degli insegnanti ai risultati degli studenti piuttosto che all’anzianità. Gli oppositori sostengono che questo cambiamento aumenterà la disuguaglianza educativa.

Alessio Angelucci, leader del Fronte della Gioventù Comunista, che ha organizzato la manifestazione, afferma che con le nuove norme agli studenti verranno offerte opportunità non equamente, ma in base alle classi socio-economiche di appartenenza:
“Con questa azione mandiamo un messaggio diretto al governo e all’Europa.
Anni di politiche europee guidate dal Primo Ministro Matteo Renzi hanno fatto crollare il sistema educativo del Paese e portato alla discriminazione nelle scuole che offrono diverse opportunità a studenti di diversi gradi. “Le opportunità offerte nelle scuole sono determinate in base alla situazione finanziaria degli studenti.”

Durante l'azione a Roma capitale è aumentata la tensione tra le forze di sicurezza e un gruppo che voleva deviare dal percorso della marcia e marciare verso il Parlamento. Si registrano tensioni tra polizia e manifestanti a Firenze.

I funzionari dell'istruzione sosterranno la protesta degli studenti indicendo uno sciopero generale il 21 ottobre.

Le manifestazioni hanno protestato anche contro il referendum costituzionale che si svolgerà il 4 dicembre.