È stata aperta un'indagine contro l'ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi per il suo presunto legame con gli attentati mafiosi che provocarono 10 morti nel 1993.
Le conversazioni intercettate del boss mafioso Giuseppe Graviano, arrestato nel 1994 e condannato all'ergastolo perché responsabile degli attentati di Firenze, Roma e Milano, hanno dato origine a un'indagine contro Berlusconi.
Secondo la prima pagina dei quotidiani italiani La Repubblica e Corriere della Sera, Graviano avrebbe detto quanto segue parlando con un altro boss mafioso nel cortile del carcere nell'aprile dello scorso anno:
“Berlusconi mi ha chiesto questo favore, quindi abbiamo dovuto agire con urgenza. Lui (Berlusconi) voleva scendere sul campo, ma in quel momento c'erano i vecchi nomi. Mi ha detto: 'Ci vuole qualcosa di carino'”.
Questi commenti hanno portato a sostenere che, nel momento in cui la Democrazia Cristiana (DC), che era stata al centro della politica italiana per quasi mezzo secolo, stava perdendo il potere, Berlusconi aveva stretto un accordo con la mafia per riconquistare il potere. -destra e alimentazione sostituendo la DC. Mentre la DC venne sciolta nel 1994, Berlusconi salì al potere vincendo le prime elezioni nel 1994 con il partito Let's Italy, da lui fondato nel 1993.
Accuse di “Costra Nostra”
Alcuni confessori della mafia avevano precedentemente affermato che Berlusconi era associato alla mafia siciliana, Cosa Nostra. Nino Giuffré, ex membro di Cosa Nostra, arrestato nel 2002, ha affermato che la famiglia Graviano fungeva da intermediario tra Berlusconi e Cosa Nostra e che Cosa Nostra ha sostenuto Berlusconi in cambio della risoluzione dei suoi problemi con il sistema giudiziario.
Su queste accuse era già stata aperta due volte un'indagine contro Silvio Berlusconi, e i fascicoli erano stati chiusi l'ultima volta nel 2011 per mancanza di prove.
Oggi, grazie alle registrazioni audio recentemente ottenute, la Procura di Firenze ha riaperto un'indagine contro Silvio Berlusconi e uno dei suoi più stretti collaboratori, Marcello Dell'Utri.
L'ex senatore Dell'Utri, che è stato uno dei fondatori del partito Let's Italy con Berlusconi, sta attualmente scontando una pena detentiva di 7 anni per i suoi legami con la mafia.
“La macchina lanciafango è tornata in funzione”
La notizia della nuova indagine contro Berlusconi è stata interpretata da chi gli è vicino come una campagna diffamatoria in vista delle elezioni. Il quotidiano Il Giornale, di proprietà della famiglia Berlusconi, ha scritto che “la macchina della calunnia è stata nuovamente attivata” in vista delle elezioni locali che si terranno in Sicilia il prossimo fine settimana e delle elezioni politiche previste per marzo 2018.
Anche Matteo Salvini, il leader dell'estrema destra della Lega Nord, che dovrebbe partecipare alle elezioni legislative stringendo un'alleanza con Silvio Berlusconi, ha difeso il suo futuro alleato. Salvini ha detto: “È ridicolo aprire un'inchiesta contro Silvio Berlusconi per fatti di mafia. Siamo di fronte all'intervento ordinario dei giudici in politica”.
Anche l'avvocato di Berlusconi Nicolò Ghedini ha detto che c'era stata una campagna diffamatoria contro il suo cliente prima delle elezioni e ha detto: “Il presidente Berlusconi non ha mai comunicato direttamente o indirettamente con il signor Graviano”.
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