Un articolo critico pubblicato su un quotidiano tedesco su Dante Alighieri, conosciuto dagli italiani come il “Sommo Poeta” e considerato il “padre” della lingua italiana. in Italia reazioni provocate.
Dante, di cui quest'anno si ricorda il 700° anniversario della morte, è stato oggetto di un articolo di commento sul quotidiano Frankfurter Rundschau pubblicato in Germania. Nell'articolo pubblicato il 25 marzo, dichiarato in Italia “Dante Day”, si discute dell'importanza del poeta italiano per la lingua italiana.
Nell'articolo di Arno Widmann, ad esempio, si affermava che il poeta e scrittore inglese William Shakespeare era “anni luce più moderno” di Dante. Widmann sosteneva inoltre che il viaggio nella Divina Commedia di Dante potrebbe essere stato ispirato dalle descrizioni del cielo attribuite al profeta Maometto.
L'articolo, che conteneva affermazioni come quella che la Divina Commedia di Dante è “una gigantesca opera dell'ego” e che il poeta sta cercando di fare “l'opera di Dio” con un atteggiamento moralistico e giudicante, ha ricevuto numerose reazioni da parte del mondo culturale, artistico e culturale. ambienti politici. in Italia.
Un approccio considerato “infantile”
Il ministro italiano della Cultura Dario Franceschini ha condiviso la notizia della discussione su Twitter e ha scritto: “Non preoccupiamoci per loro, guardiamoli e basta” con una citazione di Dante.
Claudio Marazzini, presidente dell'Accademia della Crusca, principale fonte di riferimento per la lingua italiana, ha affermato all'agenzia Adnkronos che l'articolo del quotidiano Frankfurter Rundschau è stato scritto con “scopi polemici”.
Marazzini ha detto: “Non entrerò in un dibattito sul valore della visione di Dante o sulla dimensione del suo ego. La critica moderna ha abbandonato le classificazioni basate sulle simpatie ideologiche che la filosofia degli autori ha suscitato tra i critici. »
Critico anche il vicepresidente dell'Associazione Dante Alighieri e linguista Luca Serianni: “L'approccio dell'articolo del quotidiano tedesco è infantile”.
Anche Pieralvise Serego Alighieri, discendente di Dante, ha parlato all'agenzia Adnkronos e ha affermato che l'articolo in questione è “pieno di giudizi falsi e dubbi e di attacchi senza senso”. Pieralvise Serego Alighieri ha aggiunto: “Chissà, forse la Germania è dispiaciuta di non avere un grande artista come Dante”.
Perché è chiamato il “padre” dell’italiano?
Per Dante Alighieri, nato a Firenze nel 1265 e morto a Ravenna nel 1321, messaggi commemorativi sono arrivati da molte persone, come dal presidente italiano Sergio Mattarella e dal capo della Chiesa cattolica, papa Francesco, nel giorno di Dante, il 25 marzo.
Il presidente Mattarella ha definito Dante “il padre e il pilastro dell’unità italiana”.
La Divina Commedia, in cui Dante descrive un viaggio immaginario verso l'inferno, il purgatorio e il paradiso, è di particolare importanza dal punto di vista storico letterario perché è stata scritta nella lingua colloquiale della città natale del poeta, la Toscana, piuttosto che in latino. Grazie a Dante il poeta è conosciuto anche come il “padre della lingua italiana”, perché il dialetto toscano costituì negli anni successivi la base della lingua italiana.
“Amante del bacon. Pioniere di Twitter. Tossicodipendente di Internet. Appassionato esperto di social media. Evangelista di viaggi. Scrittore. Ninja della birra.”