Il primo ministro olandese Mark Rutte ha deciso di lasciare la politica attiva dopo il crollo del governo di coalizione avvenuto venerdì.
Rutte, 56 anni, primo ministro per quasi 13 anni, ha annunciato che lascerà la guida del Partito popolare per la libertà e la democrazia (VVD), che aveva ricoperto per 17 anni.
Rutte continuerà a servire temporaneamente come primo ministro fino alla formazione del nuovo governo, dopo le elezioni generali anticipate previste per novembre.
Mark Rutte ha detto che dirà addio alla politica attiva dopo la formazione del nuovo governo.
Venerdì sera nei Paesi Bassi il governo di coalizione quadripartito è caduto a causa dei disaccordi sulla nuova legge sull’immigrazione e sull’asilo.
I partiti di opposizione vogliono che Rutte, ritenuto responsabile del crollo del governo a causa della sua insistenza su una rigorosa politica di asilo, si dimetta immediatamente dalla carica di primo ministro.
La Camera dei rappresentanti olandese si è riunita lunedì mattina per valutare la caduta del governo.
In una dichiarazione all’inizio dell’assemblea generale, Rutte ha dichiarato che “lascerà la politica” con una decisione a sorpresa.
Rutte ha detto venerdì di avere l’energia e le idee per restare in carica dopo la caduta del governo e ha annunciato di voler assumere la presidenza del primo ministro per la quinta volta.
Tuttavia, sottolineando che la sua decisione è cambiata domenica, il politico olandese ha detto che avrebbe rinunciato a partecipare alle prossime elezioni anticipate come leader del partito liberale di destra VVD.
Rutte ha detto che il re olandese Guglielmo Alessandro gli ha chiesto di occuparsi di questioni importanti, tra cui la guerra in Ucraina, fino alle elezioni, e che continuerà temporaneamente le sue funzioni in consultazione con il parlamento.
La posizione di Rutte sulla questione, che prometteva un piano di asilo più rigoroso alla base del partito, ha suscitato polemiche all’interno del governo.
Rutte ha insistito sui piani per rimandare indietro i rifugiati dalle zone di conflitto come la Siria e l’Afghanistan una volta finita la guerra e imporre restrizioni al ricongiungimento familiare, inviando il messaggio ai suoi partner della coalizione: “O accettate, o andatevene”.
Le divergenze sul piano di immigrazione e asilo si sono ampliate quando il partner minore del governo, il Partito dell’Unione Cristiana (CU), ha reagito duramente all’articolo volto a rendere più difficile il ricongiungimento familiare per i rifugiati e a limitarlo a 200 persone al mese.
Dopo il fallimento dei negoziati, il governo di coalizione è crollato.
“Amante del bacon. Pioniere di Twitter. Tossicodipendente di Internet. Appassionato esperto di social media. Evangelista di viaggi. Scrittore. Ninja della birra.”