Si ritiene che 41 persone abbiano perso la vita nel ribaltamento di una nave di migranti al largo dell’isola italiana di Lampedusa. Lo hanno riferito quattro naufraghi che aspettano da circa una settimana di essere soccorsi nelle acque del Mediterraneo.
Secondo le dichiarazioni di 4 persone sopravvissute al naufragio dell’imbarcazione, a bordo c’erano altre 41 persone, tra cui bambini.
Secondo i sopravvissuti della Costa d’Avorio e della Guinea, solo 15 delle 45 persone a bordo dell’imbarcazione di 7 metri indossavano i giubbotti di salvataggio.
La barca si è capovolta giovedì scorso sotto l’influenza di una grande onda, poche ore dopo aver lasciato Sfax, in Tunisia.
Quattro sopravvissuti caduti in mare aperto hanno affermato di essere riusciti a rimanere a galla grazie ai giubbotti di salvataggio e in seguito si sono imbattuti in una barca abbandonata in mare.
Quattro sopravvissuti hanno detto di essere rimasti per giorni alla deriva sulla barca perduta.
Adrian Chiaramonte, il medico che ha curato le vittime, ha detto che la loro storia lo ha toccato profondamente:
“Hanno detto di aver incontrato una nave ma pensavano che li stesse ignorando. Poi un elicottero li ha avvistati e un’ora dopo sono stati raccolti in mare da una petroliera.”
I quattro superstiti dell’imbarcazione che affondava sono stati tratti in salvo da una nave battente bandiera maltese e portati questa mattina a Lampedusa dalla motovedetta della Guardia costiera italiana.
Si stima che dall’inizio di quest’anno almeno 1.800 persone abbiano perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa dalle coste del Nord Africa.
Sono circa 89.000 gli immigrati che hanno raggiunto le coste italiane tra il 1° gennaio e il 31 luglio 2023. Questo numero è più del doppio di quello dello stesso periodo dell’anno scorso.
Le barche che hanno raggiunto l’Italia quest’anno provenivano soprattutto dalla Tunisia. La maggior parte degli immigrati che arrivano nel paese su queste imbarcazioni provengono dalla Costa d’Avorio, dalla Guinea, dall’Egitto, dal Bangladesh e dal Pakistan.
Il governo di estrema destra al potere in Italia ha promesso di porre fine all’immigrazione irregolare prima di vincere le elezioni generali dello scorso settembre.
A tal fine il governo guidato dal premier Giorgia Meloni ricorre a misure restrittive delle attività delle organizzazioni non governative e delle navi di soccorso.
Dopo che la Tunisia si è classificata al primo posto tra i principali porti da cui gli immigrati che cercavano di raggiungere l’Europa si sono aperti al Mediterraneo, anche l’Unione europea ha concluso con questo paese un accordo per combattere l’immigrazione irregolare.
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